Manca
ancora più di un mese e già sento parlare di menù natalizio.
Mentre
ascolto con grande ammirazione le amiche che già stendono meticolose
liste composte da più varianti di antipasti, primi, secondi,
contorni e dolci rispondendo con fare sussiegoso al mio sguardo
interrogativo con un «Bisogna portarsi avanti col lavoro» che non
ammette repliche (e che a ben vedere suona un po' come un rimprovero
alla mia pigrizia), io non posso fare a meno di ripensare a quello
che doveva essere il piatto forte di un veglione natalizio e che
invece si è rivelata un'esperienza gastronomica ai limiti del pulp:
una
specie di arrosto ricoperto di cioccolato, cosparso di canditi
caramellati.
Immangiabile.
Restando
in tema di stranezze
alimentari,
come dimenticare il
risotto con zucchine e banane
(pregasi astenersi da commenti ironici sul suddetto binomio ortaggio
+ frutto...) consumato dal Rose, le
patatine intinte nella Nutella
che la mia amica Manu ed io ci scofanavamo nel periodo universitario
a Milano davanti alla tv quando si era in piena sindrome premestruale
o le escargot à la Bourguignonne, chiaramente mal lavate e
trasudanti
burro da far schizzare il colesterolo a vette impensate solo a
guardarle,
mangiate a Le Havre che mi hanno lasciato in bocca un fastidioso
gusto di salsedine, come se mi fossi bevuta mezzo stretto della
Manica?
E
come passare sotto silenzio la degustazione di quella lingua con
bagnetto verde, assaggiata giusto per accondiscendere – ruffiana! –
un potenziale committente alle prese con discutibili prove
eno-gastronomiche, a causa della quale, nonostante ripetute abluzioni
del cavo oro-faringeo, sono andata avanti a puzzare di aglio per
settimane? Mi sono sentita molto la Phoebe di “Friends” quando
incontra per la prima volta i genitori del neo fidanzato Mike e per
fare buona impressione cerca di ingurgitare con enorme disgusto
piatti a base di carne nonostante sia vegetariana.
Ma
c'è anche chi, sperimentando la cucina straniera, si imbatte in vere
prelibatezze. Prendete mio cognato, ad esempio, che se ne va per
qualche giorno a Bath,
cittadina
turistica del Somerset, nel verdeggiante sud-ovest dell'Inghilterra,
famosa per le sue atmosfere ottocentesche e per le sue terme, entra
per caso nel “Bath
Sausage Shop” e
gli si apre un mondo: una miriade di salsicciotti lunghi decine di
centimetri, dal ripieno a base di maiale con l'aggiunta di pepe, noce
moscata o uova per quelli definiti tradizionali, oppure mango, cocco,
pancetta affumicata per quelli “speciali”. Se
capitate da quelle parti, ricordatevi: «La
migliore è la Champion Aldrige, cioè pork and egg!»,
assicura l'esperto.
In
fatto di stranezze culinarie poi anche le star offrono esempi
eclatanti. I Depeche Mode prima di esibirsi necessitano di 12
cosce di pollo e 10 panini al tonno
(5 con il pane bianco e 5 con quello nero), il tutto disposto su un
letto di lattuga mentre Christina
Aguilera non sale sul palco se prima non beve Nesquik e Coca Cola,
nella versione originale e non Light.
Angelina
Jolie, invece, durante un viaggio in Cambogia con la prole, ha avuto
la bella idea di comprare dei grilli,
cibo tipico della zona, al piccolo Maddox che ne è diventato
ghiottissimo.
Compleanno in vista? |
Ora...
dopo esservi scofanati simili prelibatezze non vi restano che due
vie: ricorrere all'irrigazione del colon utilizzando un
tubo per “pulire” l'intestino,
come si dice faccia annualmente il bel Ben
Affleck
oppure, se abitate vicino ad Affi
o siete di passaggio da quelle parti, rifarvi la bocca alla Cremerie
dell'insuperabile Sabrina, gustando il suo delizioso gelato o
l'invitante pralineria e le sue coreografiche (e buonissime) torte
di semifreddo lavorate all'americana con la pasta di zucchero...
Vi serve una wedding cake? |
La
risposta, la trovate in
via Pascoli 21, ad Affi!
|
P.S.
= Special thanks to Davide
“Carogna” La Piana
per l'approfondimento culinario sulle salsicce di Bath!