mercoledì 13 novembre 2013

MA CHE BONTA'


Manca ancora più di un mese e già sento parlare di menù natalizio.
Mentre ascolto con grande ammirazione le amiche che già stendono meticolose liste composte da più varianti di antipasti, primi, secondi, contorni e dolci rispondendo con fare sussiegoso al mio sguardo interrogativo con un «Bisogna portarsi avanti col lavoro» che non ammette repliche (e che a ben vedere suona un po' come un rimprovero alla mia pigrizia), io non posso fare a meno di ripensare a quello che doveva essere il piatto forte di un veglione natalizio e che invece si è rivelata un'esperienza gastronomica ai limiti del pulp: una specie di arrosto ricoperto di cioccolato, cosparso di canditi caramellati.
Immangiabile.
Restando in tema di stranezze alimentari, come dimenticare il risotto con zucchine e banane (pregasi astenersi da commenti ironici sul suddetto binomio ortaggio + frutto...) consumato dal Rose, le patatine intinte nella Nutella che la mia amica Manu ed io ci scofanavamo nel periodo universitario a Milano davanti alla tv quando si era in piena sindrome premestruale o le escargot à la Bourguignonne, chiaramente mal lavate e trasudanti burro da far schizzare il colesterolo a vette impensate solo a guardarle, mangiate a Le Havre che mi hanno lasciato in bocca un fastidioso gusto di salsedine, come se mi fossi bevuta mezzo stretto della Manica?
E come passare sotto silenzio la degustazione di quella lingua con bagnetto verde, assaggiata giusto per accondiscendere – ruffiana! – un potenziale committente alle prese con discutibili prove eno-gastronomiche, a causa della quale, nonostante ripetute abluzioni del cavo oro-faringeo, sono andata avanti a puzzare di aglio per settimane? Mi sono sentita molto la Phoebe di “Friends” quando incontra per la prima volta i genitori del neo fidanzato Mike e per fare buona impressione cerca di ingurgitare con enorme disgusto piatti a base di carne nonostante sia vegetariana.

L'imbarazzo della scelta per i cultori del genere...

Ma c'è anche chi, sperimentando la cucina straniera, si imbatte in vere prelibatezze. Prendete mio cognato, ad esempio, che se ne va per qualche giorno a Bath, cittadina turistica del Somerset, nel verdeggiante sud-ovest dell'Inghilterra, famosa per le sue atmosfere ottocentesche e per le sue terme, entra per caso nel “Bath Sausage Shop” e gli si apre un mondo: una miriade di salsicciotti lunghi decine di centimetri, dal ripieno a base di maiale con l'aggiunta di pepe, noce moscata o uova per quelli definiti tradizionali, oppure mango, cocco, pancetta affumicata per quelli “speciali”. Se capitate da quelle parti, ricordatevi: «La migliore è la Champion Aldrige, cioè pork and egg!», assicura l'esperto.
In fatto di stranezze culinarie poi anche le star offrono esempi eclatanti. I Depeche Mode prima di esibirsi necessitano di 12 cosce di pollo e 10 panini al tonno (5 con il pane bianco e 5 con quello nero), il tutto disposto su un letto di lattuga mentre Christina Aguilera non sale sul palco se prima non beve Nesquik e Coca Cola, nella versione originale e non Light.
Angelina Jolie, invece, durante un viaggio in Cambogia con la prole, ha avuto la bella idea di comprare dei grilli, cibo tipico della zona, al piccolo Maddox che ne è diventato ghiottissimo.
 
Ghiotti di cioccolato?



Compleanno in vista?
Ora... dopo esservi scofanati simili prelibatezze non vi restano che due vie: ricorrere all'irrigazione del colon utilizzando un tubo per “pulire” l'intestino, come si dice faccia annualmente il bel Ben Affleck oppure, se abitate vicino ad Affi o siete di passaggio da quelle parti, rifarvi la bocca alla Cremerie dell'insuperabile Sabrina, gustando il suo delizioso gelato o l'invitante pralineria e le sue coreografiche (e buonissime) torte di semifreddo lavorate all'americana con la pasta di zucchero...

Vi serve una wedding cake?

La risposta, la trovate in via Pascoli 21, ad Affi!


P.S. = Special thanks to Davide “Carogna” La Piana per l'approfondimento culinario sulle salsicce di Bath!