sabato 1 febbraio 2014

ERBA DI CASA MIA


http://www.youtube.com/watch?v=904zqHhwxVs

L'erba del vicino, si sa, è sempre più verde, almeno ai nostri occhi quando abbiamo impostato sull' “on” la modalità “NonMiVaBeneNienteDellaMiaVita”, per svariate ragioni (o frustrazioni) ci frullano talmente tanto che potremmo far girare per giorni da soli il parco eolico di Roscoe e il broncio di Shirley Temple in confronto al nostro mood è roba da dilettanti allo sbaraglio (situazione che – scusate la puntualizzazione – non capita solo a noi donne, cinque giorni al mese). E allora, in quei momenti, degli altri, paragonandolo con quello che abbiamo noi, ci sembra perfetto tutto, dal look al carattere, dal marito / moglie alla casa, passando per il lavoro e persino le rogne.
Fermiamoci al penultimo punto.
Di mestieri al limite del pulp (vi ricordate delle invereconde eredi siniche di Candy Candy?) abbiamo già parlato. Ma che dire di quelli che fino a cinque anni fa neppure esistevano e che recentemente si sono con successo imposti sul mercato?
Secondo uno studio del sito di networking professionale LinkedIn, dopo aver analizzato circa 260 milioni di curricula presenti sulla sua piattaforma, queste sono le nuove figure professionali oggi più richieste dalle aziende: gli specialisti di cloud computing e di marketing digitale, gli scientist data (cioè, come spiega il sito web del Corriere, gli statistici capaci di programmare e creare gli strumenti software che utilizzeranno per analizzare i dati), i programmatori Ios e Android.
Già dopo aver letto le prime righe di questa ricerca, mi rendo conto di aver sviluppato la stessa espressione perplessa che mia nonna Wanda vent'anni fa mi aveva regalato quando, tutta gaudiosa, le avevo comunicato che “da grande” avrei fatto la filologa: ricordo che è rimasta per minuti a fissarmi a punto interrogativo, senza sapere se esserne fiera o se fosse necessario un rimprovero.

 
Chi lascia il lavoro vecchio per quello nuovo...

Ma non è finita qui.
Stando a quanto scrive Le Figaro, richiestissimi sono anche gli istruttori di zumba (avete presente quel fitness di gruppo, ideato dal ballerino colombiano Alberto “Beto” Perez a fine anni Novanta, che mixa i movimenti afro-caraibici con quelli tradizionali dell'aerobica?), la cui presenza sul citato sito di networking nell'ultimo quinquennio è aumentata del 396%, e i beachbody coach, ovvero gli “istruttori per avere un fisico da spiaggia” che tengono lezioni private di fitness ed assicurano – ovviamente solo dopo aver compiuto immani fatiche ed aver rispettato sofferte privazioni culinarie – un fisico da urlo (sulla piattaforma LinkedIn la loro presenza è aumentata addirittura di oltre il 3000%).
Ora, avrà un bell'insistere il caro Goethe nel suo Faust sul potere attrattivo del nuovo (Nur Neuigkeiten ziehn uns an – Piace soltanto quel che è nuovo) ed io potrò anche essere démodé, poco (o nulla) al passo con le nuove tendenze impiegatizie, ma, in questo caso, all'erba del vicino, preferisco la mia, anche se meno verde.
D'altronde mi aveva già messa in guardia John Steinbeck: “La professione di scrivere libri fa apparire le corse dei cavalli un'attività solida, stabile”.