Il
12 aprile di un anno fa
è uscito il primo vero e proprio post
In
quella occasione, così,
pronti, via
vi ho subito raccontato
l'increscioso e personalissimo aneddoto
da cui mi sarebbe poi venuta
l'idea di chiamare questo spazio
“I racconti del cassonetto”.
Ora
potremmo starcene qua a disquisire delle solite noiose amenità
che
si è soliti tirar fuori in queste circostanze
– tipo: Sembra
ieri!, Oh ma di quanti svariati argomenti abbiamo parlato!, Eravamo
in quattro gatti e adesso..., ecc., ecc. –
ma invece di annoiarci
in due (io a scriverle e voi a leggerle),
proporrei:
versatevi
un bicchiere di prosecchino (o di qualunque altra bevanda di vostro
gradimento, se siete astemi),
mettetevi comodi e brindate alla salute
di questo blog,
ovviamente mentre vi deliziate leggendo il nuovo post
(che, guarda caso, parla proprio di compleanni)!
Se
si parla di fare bisboccia,
be'... scusate l'immodestia ma sono un'autorità in materia. Essendo
cresciuta con il culto dei festeggiamenti, posso asserire che cinque
sono gli elementi irrinunciabili (qui di seguito elencati in ordine
sparso in quanto le priorità hanno subito nel tempo vari
cambiamenti):
la
compagnia
– da che mondo è mondo anche la più triste delle ambientazioni,
mettete pure un'anonima stanzetta di dieci metri quadrati fronte
inceneritore, può diventare la location perfetta per una festa se
c'è la gente giusta. E così grazie alle mie numerose cugine (già
perché nonostante io sia figlia unica, tutte le sorelle di mother
Angel hanno sfornato figlie femmine più o meno nello stesso torno di
anni... quindi avete presente che combriccola a delinquere?) ogni
compleanno era un successo assicurato!
il
cibo buono
(e con gli anni avrei poi imparato ad apprezzare anche l'importanza
del buon
vino)
– vale a dire un'orgia di panini, tramezzini,
torte dolci e salate, pasticcini secchi e freschi, vol
au vent, patatine, Nutella e tutte quelle deliziose cibarie dalle
quali, in condizioni normali, dovevi stare a debita distanza «se no
ti viene l'acetone» o «altrimenti ti si cariano tutti i denti»...
perché coniugando la maestria della super cuoca nonna Wanda alla
fantasia di mother Angel nelle 24 ore che precedevano la festa era
tutto uno spadellare, imburrare, affettare, mescolare, infornare
prelibatezze che avrebbero potuto sfamare l'intero paesello.
il
divertimento
– cacce al tesoro, musica, manches serrate di “Indovina chi?” o
a nascondino, sfide strampalate da far impallidire gli organizzatori
di “Giochi senza frontiere”, ricchi premi e cotillon... e dopo un
pomeriggio così, non facevi in tempo a toccare con le tue chiappette
dorate il sedile posteriore dell'auto diretta sulla via del ritorno
che già dormivi distrutta!
i
regali
– perché a me i compleanni sono sempre piaciuti tanto, soprattutto
se gli invitati per prima cosa si affrettavano a lasciarmi il loro
presente, come testimonia la foto qui sotto:
la
sorpresa
– be' dai, l'effetto sorpresa è irrinunciabile. Perché che sia
aprire la porta di casa e trovarti dentro trenta persone che ti
urlano “Auguri!” appena accendi la luce o aprire distrattamente
un pacco e trovarci quello che dentro di te tanto desideravi ma che
proprio non ti aspettavi di ricevere... insomma riuscire a far
materializzare la gioia sul viso del festeggiato (come perfettamente
esemplifica la foto che segue) vale il prezzo del biglietto!
E
per voi? Quali sono gli elementi sine qua non per far sì che un
compleanno o una promozione passando per qualunque altra ricorrenza diventi una festona doc?