venerdì 12 aprile 2013

TANTI AUGURI, CASSONETTO!


Il 12 aprile di un anno fa 
è uscito il primo vero e proprio post 
In quella occasione, così,
pronti, via
vi ho subito raccontato l'increscioso e personalissimo aneddoto
da cui mi sarebbe poi venuta l'idea di chiamare questo spazio 
I racconti del cassonetto”.
Ora potremmo starcene qua a disquisire delle solite noiose amenità 
che si è soliti tirar fuori in queste circostanze
– tipo: Sembra ieri!, Oh ma di quanti svariati argomenti abbiamo parlato!, Eravamo in quattro gatti e adesso..., ecc., ecc. –
 ma invece di annoiarci in due (io a scriverle e voi a leggerle),
proporrei:
versatevi un bicchiere di prosecchino (o di qualunque altra bevanda di vostro gradimento, se siete astemi),
mettetevi comodi e brindate alla salute di questo blog,
ovviamente mentre vi deliziate leggendo il nuovo post
(che, guarda caso, parla proprio di compleanni)!


Se si parla di fare bisboccia, be'... scusate l'immodestia ma sono un'autorità in materia. Essendo cresciuta con il culto dei festeggiamenti, posso asserire che cinque sono gli elementi irrinunciabili (qui di seguito elencati in ordine sparso in quanto le priorità hanno subito nel tempo vari cambiamenti):

la compagnia – da che mondo è mondo anche la più triste delle ambientazioni, mettete pure un'anonima stanzetta di dieci metri quadrati fronte inceneritore, può diventare la location perfetta per una festa se c'è la gente giusta. E così grazie alle mie numerose cugine (già perché nonostante io sia figlia unica, tutte le sorelle di mother Angel hanno sfornato figlie femmine più o meno nello stesso torno di anni... quindi avete presente che combriccola a delinquere?) ogni compleanno era un successo assicurato!

il cibo buono (e con gli anni avrei poi imparato ad apprezzare anche l'importanza del buon vino) – vale a dire un'orgia di panini, tramezzini, torte dolci e salate, pasticcini secchi e freschi, vol au vent, patatine, Nutella e tutte quelle deliziose cibarie dalle quali, in condizioni normali, dovevi stare a debita distanza «se no ti viene l'acetone» o «altrimenti ti si cariano tutti i denti»... perché coniugando la maestria della super cuoca nonna Wanda alla fantasia di mother Angel nelle 24 ore che precedevano la festa era tutto uno spadellare, imburrare, affettare, mescolare, infornare prelibatezze che avrebbero potuto sfamare l'intero paesello.


il divertimento – cacce al tesoro, musica, manches serrate di “Indovina chi?” o a nascondino, sfide strampalate da far impallidire gli organizzatori di “Giochi senza frontiere”, ricchi premi e cotillon... e dopo un pomeriggio così, non facevi in tempo a toccare con le tue chiappette dorate il sedile posteriore dell'auto diretta sulla via del ritorno che già dormivi distrutta!

i regali – perché a me i compleanni sono sempre piaciuti tanto, soprattutto se gli invitati per prima cosa si affrettavano a lasciarmi il loro presente, come testimonia la foto qui sotto:


la sorpresa – be' dai, l'effetto sorpresa è irrinunciabile. Perché che sia aprire la porta di casa e trovarti dentro trenta persone che ti urlano “Auguri!” appena accendi la luce o aprire distrattamente un pacco e trovarci quello che dentro di te tanto desideravi ma che proprio non ti aspettavi di ricevere... insomma riuscire a far materializzare la gioia sul viso del festeggiato (come perfettamente esemplifica la foto che segue) vale il prezzo del biglietto!


E per voi? Quali sono gli elementi sine qua non per far sì che un compleanno o una promozione passando per qualunque altra ricorrenza diventi una festona doc?

martedì 2 aprile 2013

PE – PE – PE – PE – PE – PE


Tra dieci giorni “I racconti del Cassonetto” compie un anno.
Quale modo migliore per entrare in clima partita
di un post del nostro Teto 
dedicato interamente al tema “festeggiamenti”?
Cosa aspettate?
Indossate anche voi cappellino e trombetta
e partiamo tutti insieme in un immaginario trenino!




N. B. = Questo documento è riservato e non va ASSOLUTAMENTE mostrato a chi ama organizzare feste e circondarsi di bambini schiamazzanti e mamme ciaccolanti in casa.

www.youtube.com/watch?v=IHKl63d-TfM
Sono padre di tre figli piccoli. Questo significa principalmente una cosa: che ogni mio weekend, da giugno a settembre, è totalmente dedicato alle feste di compleanno. A ricaduta, sono sorti alcuni problemi che non mi aspettavo e che gli istituti di statistica non computano tra le spese della famiglia italiana. Lo scorso anno le feste di compleanno hanno inciso negativamente sul bilancio familiare più che l'introduzione dell'IMU e l'aumento degli idrocarburi. Ho cominciato a tenere le ricevute dei regali fatti, nella speranza che il prossimo governo le renda deducibili dal 730: sarebbe una vera misura di aiuto alle famiglie numerose.
Le feste di compleanno possono essere di vario tipo.

Tipo AOrganizzate in casa. Sono le migliori se i tuoi figli sono invitati. Ti presenti col bambino, se i genitori hanno un cortile lasci la macchina accesa per enfatizzare la tua premura, farfugli un saluto, chiedi pro-forma il nulla-osta per allontanarti “un attimo” per fare “due commissioni” (oppure, per i più fantasiosi esiste l'alternativa-inventiva: mi si è allagata la casa, ho lasciato solo il nonno esibizionista che ama mostrarsi nudo sul balcone, è in atto una invasione di cavallette selettiva nel mio giardino, etc etc) ed hai guadagnato quattro ore di libertà, soprattutto puoi allontanarti con sommo gaudio da un luogo che presto diventerà assai molesto per timpani e sistema nervoso.
Se, invece, hai una qualche confidenza con i colleghi-genitori, devi rassegnarti e magari farti forza per non sembrare ombroso, incazzato o antipatico, inserendoti negli argomenti di conversazione che sono: esibizione edonistica delle virtù dei propri figli, andamento del meteo, indiscrezioni sugli spettacolini di fine anno e, se proprio sei fortunato, vita segreta delle maestre o dei genitori assenti.
Se è domenica puoi salvarti fingendo di avere problemi di prostata o di corri-corri, rifugiandoti spesso in bagno dove, per lo meno, puoi aggiornarti in tempo reale sull'andamento delle partite di Serie A.

Tipo BOrganizzate in casa, ma la casa è TUA. Viene anche il giorno in cui i tuoi figli compiono gli anni e vogliono organizzare la festa. Dato che il portafogli è desolantemente vuoto e non puoi mettere a budget l'affitto di un luogo deputato a feste, ti rassegni a farla in casa. La prospettiva è davvero sinistra. È come avere un bel giardino col prato inglese ed aprire il cancello a motocrossisti assatanati con gomme chiodate in un giorno di pioggerella. Dopo quattro ore il vostro giardino assomiglierà alla linea del fronte di Verdun. Così casa vostra. I bambini hanno un talento naturale per aprire stie che non devono aprire, utilizzare oggetti pericolosi come giochi, rompere soprammobili preziosissimi, strappare pagine di libri antichi.
Essendo figli altrui ti corre l'obbligo assoluto di astenerti da punizioni fisiche, dallo sgridarli con foga e dall'imprecare in modo volgare o contrario alla pubblica morale. Finita la festa dovrai prendere due giorni di ferie per sistemare casa (ammesso che sia ancora in piedi, consiglio prima di organizzare la festa di verificare le capacità di resistenza a movimenti tellurici sussultori ed ondulatori) e per riprenderti fisicamente e psicologicamente. Ricordo che, se il rumore fatto dai bambini supera gli 80 decibel, diventa obbligatorio l'uso delle cuffie come strumento di protezione, secondo le odierne normative sulla sicurezza. Considerate un budget a parte per acquistare doni finalizzati a recuperare un rapporto civile coi vicini.




TIPO C Organizzate presso l'apposito spazio-giochi. Vanno ultimamente di moda delle simpatiche “location” dedicate, munite di giochi gonfiabili, tricicli da competizione, megavasche delle palle, scivoli, calciobalilla e quant'altro. L'ambiente è un asettico capannone con pernicioso riscaldamento a soffi d'aria calda. Talmente asettico che i bambini entrano solo con calze antiscivolo e i genitori solo indossando simpaticissimi copriscarpe usa e getta modello sala rianimazione, come da foto allegata.


Qui si corrono due rischi: spesso c'è più di una festa contemporaneamente e non è facile individuare quale sia il box nel quale accedere alle vettovaglie generosamente offerte dal festeggiato di turno. Sono stato protagonista di un litigio con una madre idiota che aveva sgridato severamente mio figlio per aver bevuto un bicchiere di bibita gassata attingendola dal box sbagliato. Pezzente!
Il secondo rischio è che ai tuoi figli piaccia l'idea e vogliano fare lì la loro prossima festa di compleanno. In quel caso preparati a fare presto tu la figura del pezzente.