Tra
dieci giorni “I racconti del Cassonetto” compie un anno.
Quale modo migliore per entrare in clima partita
di un post del
nostro Teto
dedicato interamente al tema “festeggiamenti”?
Cosa
aspettate?
Indossate anche voi cappellino e trombetta
e partiamo tutti insieme in
un immaginario trenino!
N.
B. = Questo documento è riservato e non va ASSOLUTAMENTE
mostrato a chi ama organizzare feste e circondarsi di bambini
schiamazzanti e mamme ciaccolanti in casa.
Sono
padre di tre figli piccoli. Questo significa principalmente una cosa:
che ogni mio weekend, da giugno a settembre, è totalmente dedicato
alle feste di compleanno. A ricaduta, sono sorti alcuni
problemi che non mi aspettavo e che gli istituti di statistica non
computano tra le spese della famiglia italiana. Lo scorso anno le
feste di compleanno hanno inciso negativamente sul bilancio familiare
più che l'introduzione dell'IMU e l'aumento degli idrocarburi. Ho
cominciato a tenere le ricevute dei regali fatti, nella speranza che
il prossimo governo le renda deducibili dal 730: sarebbe una vera
misura di aiuto alle famiglie numerose.
Le
feste di compleanno possono essere di vario tipo.
Tipo
A – Organizzate in casa. Sono le migliori se i tuoi
figli sono invitati. Ti presenti col bambino, se i genitori hanno un
cortile lasci la macchina accesa per enfatizzare la tua premura,
farfugli un saluto, chiedi pro-forma il nulla-osta per allontanarti
“un attimo” per fare “due commissioni” (oppure, per i più
fantasiosi esiste l'alternativa-inventiva: mi si è allagata la casa,
ho lasciato solo il nonno esibizionista che ama mostrarsi nudo sul
balcone, è in atto una invasione di cavallette selettiva nel mio
giardino, etc etc) ed hai guadagnato quattro ore di libertà,
soprattutto puoi allontanarti con sommo gaudio da un luogo che presto
diventerà assai molesto per timpani e sistema nervoso.
Se,
invece, hai una qualche confidenza con i colleghi-genitori, devi
rassegnarti e magari farti forza per non sembrare ombroso, incazzato
o antipatico, inserendoti negli argomenti di conversazione che sono:
esibizione edonistica delle virtù dei propri figli, andamento del
meteo, indiscrezioni sugli spettacolini di fine anno e, se proprio
sei fortunato, vita segreta delle maestre o dei genitori assenti.
Se
è domenica puoi salvarti fingendo di avere problemi di prostata o di
corri-corri, rifugiandoti spesso in bagno dove, per lo meno, puoi
aggiornarti in tempo reale sull'andamento delle partite di Serie A.
Tipo
B – Organizzate in casa, ma la casa è TUA. Viene anche
il giorno in cui i tuoi figli compiono gli anni e vogliono
organizzare la festa. Dato che il portafogli è desolantemente vuoto
e non puoi mettere a budget l'affitto di un luogo deputato a feste,
ti rassegni a farla in casa. La prospettiva è davvero sinistra. È
come avere un bel giardino col prato inglese ed aprire il cancello a
motocrossisti assatanati con gomme chiodate in un giorno di
pioggerella. Dopo quattro ore il vostro giardino assomiglierà alla
linea del fronte di Verdun. Così casa vostra. I bambini hanno un
talento naturale per aprire stie che non devono aprire, utilizzare
oggetti pericolosi come giochi, rompere soprammobili preziosissimi,
strappare pagine di libri antichi.
Essendo
figli altrui ti corre l'obbligo assoluto di astenerti da punizioni
fisiche, dallo sgridarli con foga e dall'imprecare in modo volgare o
contrario alla pubblica morale. Finita la festa dovrai prendere due
giorni di ferie per sistemare casa (ammesso che sia ancora in piedi,
consiglio prima di organizzare la festa di verificare le capacità di
resistenza a movimenti tellurici sussultori ed ondulatori) e per
riprenderti fisicamente e psicologicamente. Ricordo che, se il rumore
fatto dai bambini supera gli 80 decibel, diventa obbligatorio l'uso
delle cuffie come strumento di protezione, secondo le odierne
normative sulla sicurezza. Considerate un budget a parte per
acquistare doni finalizzati a recuperare un rapporto civile coi
vicini.
TIPO
C – Organizzate presso l'apposito spazio-giochi. Vanno
ultimamente di moda delle simpatiche “location” dedicate, munite
di giochi gonfiabili, tricicli da competizione, megavasche delle
palle, scivoli, calciobalilla e quant'altro. L'ambiente è un
asettico capannone con pernicioso riscaldamento a soffi d'aria calda.
Talmente asettico che i bambini entrano solo con calze antiscivolo e
i genitori solo indossando simpaticissimi copriscarpe usa e getta
modello sala rianimazione, come da foto allegata.
Qui
si corrono due rischi: spesso c'è più di una festa
contemporaneamente e non è facile individuare quale sia il box nel
quale accedere alle vettovaglie generosamente offerte dal festeggiato
di turno. Sono stato protagonista di un litigio con una madre idiota
che aveva sgridato severamente mio figlio per aver bevuto un
bicchiere di bibita gassata attingendola dal box sbagliato. Pezzente!
Il
secondo rischio è che ai tuoi figli piaccia l'idea e vogliano fare
lì la loro prossima festa di compleanno. In quel caso preparati a
fare presto tu la figura del pezzente.
Lunga, lunghissima vita al Cassonetto.
RispondiEliminaAlla sua ideatrice nonché regina indiscussa.
E a Teto socio!
Paolo
TETO Caro sono Matusa55 non so se te me conossi comunque per le feste dei butelletti che ti te ghe parlà son d'accordo con ti !! Peró te devo dire che mi in mezzo al casin me divertivo anche e .......credeme go lavorà tanto par pulir i vari spocciaccamenti che gheran in casa mia in giardin sembrava che fossero passati i barbari!!facciamoci animo e femo anche noi il trenin con le trombette PE PE PE ciao un baso ai to' fioletti
RispondiEliminaPaolo, grazie assai!
RispondiEliminaMatura cara, aspetto i tuoi commenti come l'uovo di cioccolato al latte Lindt il giorno di Pasqua. Sono ugualmente deliziosi ed impareggiabili.
Teto