Ed
ecco cosa potrebbe rispondere
un
esponente sui
generis
(forse)
dell'universo
femminile
(quando
smette i panni della lady)
alla
dissertazione glottologica di Tetosocio...
Il
mio professore di greco al Liceo era solito menarcela assai con la
funzione
apotropaica
di non mi ricordo più cosa che ai tempi di Archiloco o di Mimnermo o
di qualche altro poeta dal nome impronunciabile andava per la
maggiore. In altre parole voleva spiegarci che all'epoca esisteva un
gran numero di oggetti, animali e formule che si rivelavano dei
potenti antisfighe ma volete mettere quale abisso separa dire «questo
serve ad annullare un'influenza maligna» o uscirsene con un «questo
ha una funzione apotropaica»?
Ecco,
a me questo aggettivo è sempre rimasto impresso, ha un bel suono
ruvido che ti dà soddisfazione a pronunciarlo, fa acculturato e non
impegna ma soprattutto spiazza l'interlocutore che, nove su dieci, ne
disconosce il significato.
Due
settimane fa abbiamo parlato dei buoni
propositi d'inizio anno
mentre lo scorso giovedì il mio fido socio Teto si è ampiamente
soffermato a dissertare sull'argomento “parolacce”.
I
tre punti di cui sopra nel presente post sono strettamente collegati:
nei
miei buoni propositi non rientrerà mai l'abolizione di coloriti
improperi in quanto hanno una potente funzione apotropaica.
In
determinate circostanze, ovvio.
Una
su tutte: la
Betta alle prese con gli altri utenti del suolo stradale.
Ora,
se già a tre anni riuscivo ad arrecare, alle pareti e al mobilio di
casa, danni non indifferenti quando posavo le mie sante chiappine su
quella a pedali, cosa avrò mai potuto sviluppare una volta che ho
avuto a disposizione una macchina vera e propria?
ALL'INIZIO FU LEI... LA BRUM-BRUM GIALLA (e notate il sobrio clacson!) |
Il
mio primo mezzo meccanico è stato una Uno
Fire celeste evidenziatore, super ammaccata e col motore
sapientemente taroccato dal nonno carrista,
celebre per le sue “manovre
a orecchio”
(usanza che spiega anche gli innumerevoli bolli): perché mai
sbattersi a guardare lo specchietto retrovisore o quelli laterali
quando si può fare tanta fatica in meno limitandosi ad attendere un
incontrovertibile “pum”
che segnali l'eccessiva vicinanza di un'altra vettura? Questa, in
estrema sintesi, la sua filosofia.
Per
dirla proprio tutta, il nonno Valentino era l'unico che si fidasse a
salire in macchina o, peggio ancora, a lasciare la sua quattroruote a
una imbranata neopatentata alle prime armi e quindi, un po' per
riconoscenza, un po' per affetto, la nipote si è sentita in dovere
di ascoltare le sue personalissime lezioni di scuola guida (che con
quelle ufficiali avevano ben pochi punti in comune).
Da
lì a mutuare il suo stile, il passo è stato brevissimo.
In
pratica, l'inizio della fine.
A
grandi linee, due erano le situazioni in grado di portarci ad un
parossismo
di rabbia
tale da farci
esplodere in poco raffinati improperi ai danni di altri
automobilisti.
Caso
A: i rincoglioniti che viaggiano centro strada ai 30 all'ora.
Impossibile
superarli a sinistra senza rischiare un frontale con un'auto che
transita in senso contrario, impossibile tentare di farlo a destra
senza incorrere nel ritiro della patente a vita e soprattutto guai a
sollecitarli con un energico colpo di clacson: sono capaci di
rallentare ulteriormente posizionandosi proprio a cavalcioni sulla
mezzeria.
Avete
presente una
gigantesca caramella gommosa,
tipo mou, che per quanti sforzi facciate, compresi anche quelli
estremi di ficcarvi un dito in bocca, vi resta comunque appiccicata a
un dente per minuti che vi sembrano ore? La
medesima sensazione!
Inutile
aggiungere, così... a mo' di postilla, che quando sono in ritardo ad
un appuntamento (cosa che capita con una imbarazzante frequenza),
tutti i più rincoglioniti del globo terracqueo li incontro io. E
questo spiega perché io trovi sempre qualcuno ad attendermi con fare
tutt'altro che benedicente.
Passiamo
al caso
B: l'automobilista “no limits”, il guru della guida senza regole,
prepotente e per giunta misogino.
Insomma, uno che si sente in diritto di commettere tutte le
infrazioni del codice della strada solo perché è al volante di un
macchinone (che poi se l'è comprato “-one”
solo perché di “-one” non ha di suo altri attributi). E se
dovessimo andare a veder bene, detto fra di noi, manco sa guidarli
quei 70 mila euro di macchina.
Sfanala
per incitarti a passare col rosso, si fa venire una crisi isterica se
deve attendere mezzo minuto affinché uno completi un parcheggio ad
esse, prende le curve larghe e se qualcuno gli fa presente che non si
trova a Londra si impermalosisce, non conosce un'andatura inferiore
ai 60 Km (mi limito a descrivere le sue performance su strade urbane,
per i numeri da circo che sviluppa in autostrada va dedicato un
apposito post), in qualunque condizione di traffico o di manto
stradale... Morale: è arrivato il
Sébastien Loeb dei poveracci.
Che
però ignora un meccanismo semplicissimo: appiopparmi della
peracottara
(il termine non è propriamente questo ma se siete un po' fantasiosi
sicuramente ci arriverete vicino) e alzare il dito medio alla mia
direzione (soprattutto se non ci sono reali motivi che lo
giustifichino) significa morte certa in venti secondi netti.
Come?
Dato che nello scontro fisico avrei la peggio, opto per sguazzare
allegramente nel
ping
pong della reciproca denigrazione,
guerra nella quale, non foss'altro che per sfinimento
dell'avversario, so di avere la meglio.
E
non pensate che io sia un'incorreggibile rissosa, no, no, no! Se,
malauguratamente, nei due casi succitati, mi capitasse di trascendere
abbandonandomi ad uscite triviali (irripetibili anche in fascia non
protetta) accompagnate da gesti poco eleganti, tranquilli... sappiate
che si tratta solo di un
mio personalissimo rituale apotropaico!
D'altronde
se Archiloco, Mimnermo e compagnia a briscola si affidavano al loro,
chi sono io per non avere il mio?
BAMBALùZW!
RispondiEliminaTra i lirici greci, personalmente prediligo la caustica amarezza di Ipponatte di Efeso. Come nel suo frammento 32, batterei i denti (ma, in questo caso per il terrore e non per il freddo) qualora dovessi affrontare una battaglia a colpi di improperi con La Betta.
Proprio oggi, irritato dal traffico torinese, stavo pensando ad insulti adeguati anche ad un'altra categoria: quella del pedone incurante il quale, a pochi metri di distanza dalle strisce, decide di attraversare la strada con lentezza esasperante e IN DIAGONALE per accorciare il suo pecorso. Che Zeus lo strafulmini!
testo e traduzione del frammento 32 a http://digilander.libero.it/latinorum1/autori/ipponatte.htm
Teto
Tu non avevi il Paolo come prof. di greco... è evidente! Io Ipponatte lo odiavo: lui e i suoi maledetti TRIMETRI GIAMBICI SCAZONTI che non imbroccavo mai ed era sempre un «Ma De Biasio, che castronerie mi stai inanellando?».
EliminaIn effetti nella vita poi mi sarebbero serviti un casino, già... già...
Discordo, cara socia! Nella vita essere fondamentalmente SCAZONTE aiuta un sacco.
RispondiEliminaTeto
... dissento a mia volta: vogliamo mettere con un quadrisillabo proceleusmatico, verso che potrebbe dirsi formato da doppia coppia di pirrichi?
EliminaLettura di questo delirio: se siamo sopravvissuti alle lezioni di metrica greca, la vita non ci deve far paura!
Non per niente io ho fatto il geometra!
RispondiEliminaCuriosità: ma chi è quel bimnbo con la faccia furbetta nella foto?
Paolo
Ma aguzza la vista (tu non hai mai fatto il gioco omonimo sulla Settimana Enigmistica, vero?)... non riconosci la medesima aria furBetta (dimmi che capisci il gioco di parole!) sia nella bimba dentro all'auto gialla che nella bimba cresciuta che posa accanto al cassonetto?!?
EliminaLo studio del greco antico serve alfin a questo. Nella vita dovrai sempre affrontare cose astruse, inutili, incomprensibili, insensate. Lo dovrai fare con impegno. Nel farlo sarai ostacolato, umiliato e deriso da un tuo superiore che non potrai nemmeno insultare. Ne uscirai illeso solo con l'ausilio di una grande vena ironica. Rispetto al Greco Antico, un questionario Istat o il Redditometro ti appariranno come quisquiglie e pinzillacchere.
RispondiEliminaL'alunna De Biasio è promossa a pieni voti.
Teto
Credo che la categoria che piú mi fa scattare il porco sia quella dei ciclisti che incuranti di tutti e tutto viaggiano affiancati a 3 sulle nostre strade di montagna. Come vorrei avere la pala di una spartineve per farmi giustizia....invece mi tocca smoccolare e sperare che gelia caschi la catena!
RispondiEliminathe rose
Ammetto che di greco non ne capisco nulla quindi lascio a voi acculturati le fini disquisizioni ma un piccolo commento mi nasce dal cuore... Io ho avuto l' onore di avere la Betta come pilota... Sembrava di essere al circuito di Monza non in centro città! Senza contare i commenti che faceva rispetto a colui/colei che la precedeva se non aveva la stessa guida "sportiva"... Certo che la scuola di nonno Valentino è stata bella tosta!
RispondiEliminaIo ho tutta una mia filosofia di guida che comprende ritmi non proprio da Estorille e talvolta mi capita di incappare in quei tipi con macchinone che mi asfalterebbero molto volentieri ma io noncurante dei fari o degli strombazzamenti che mi incitano a far rombare i cavalli RALLENTO E CERCO DI GUADAGNARE IL CENTRO STRADA ... facendo imbufalire il tipo/la tipa che cominciano a diventare leoni in gabbia! Quindi inizio a recitare un personalissimo mantra e quando mi superano sorrido e saluto...
Gloria
Ehm... come fa il tuo macinino di targa???
EliminaNon te lo dico! Ma se ti incontro cedo il passo...Lo sai che con te non farei mai una cosa simile!
RispondiEliminaGloria
Cara Betta, innanzitutto devo dirti che ci sia una grande differenza tra noi e voi. Nella mia citta' se noi donne ci permettiamo gestacci o sfuriate, rischiamo assai...e un colpo di lupara non e' mai piacevole, mi capisci? nemmeno le ritorsioni soft alla Gloria sono concesse ma se un giorno o l'altro vengo su al nord... Vidi tu! Pareggio per tutte le volte che ho dovuto tacere! Benedetta da Locri.
RispondiElimina... il che equivarrebbe a dire che se mai mi transitasse per la testa l'idea di recarmi dalle tue parti in auto (mantenendo il mio stile di guida)... ecco, non sarebbe un'idea da annoverare tra le migliori, corretto?
EliminaFigghia mia, e'megghiu u stai avundi si. benedetta da L.
EliminaQui al nord è davvero divertente andare in giro in macchina!!! Puoi permetterti di insultare tutti quelli che hanno preso la patente con i punti della kinder tanto non hanno il coraggio di uscire dalla macchina ed affrontarti fanno gli spavaldi quando sono chiusi in macchina e poi si cagano sotto.... infatti un bel giorno mi ritrovai in una strada molto scorrevole a due corsie e quindi cosa mi accade.... che una signora si piazza ai 30 allora in mezzo alle 2 corsie.... allora molto gentilmente suono (bip) e questa non si sposta... (biiip biiiiippppppp!!!! ) la signora delicatamente mi sporge il suo medio dal finestrino... non l'avesse mai fatto !!!! Mi infilo nella corsia di sorpasso mi piazzo davanti alla sua macchina e inchiodo ... questa continua con i suoi gestacci quando leggo il suo labbiale che dice..... brutta put....na !!!! A questo punto non mi limito ad andare piano ma mi fermo direttamente costringendo anche lei a fermare la macchina. Scendo dalla mia mitica macchinina e le vado in contro ma magicamente diventa un'agnellino e non ha neppure il coraggio di aprire il finestrino, ha perfino chiuso la serratura. quindi dopo averla spaventata ritorno soddisfatta nel mio abitacolo e proseguo per la mia strada.... Se non le avessi detto niente me ne sarei pentita perchè quella soddisfatta di avermi mandato a quel paese sarebbe stata lei invece non ho accumulato nervoso, ottima terapia!!! Un giro in macchina con La Betta e La Sara al giorno leva il medico di torno!!!! Ora mi tocca solo pregare che quella signora in macchina non sia stata Gloria!!!!!!
RispondiEliminaUn bacio alla mamma della Betta!!! La Sally !!!!
RispondiElimina«Betta, ma quella ragazza simpaticissima che scriveva un sacco di cose strane che le capitavano e che mi faceva troppo ridere... sì, quella che si firmava Sally o qualcosa del genere... ma non scrive più? E' un vero peccato perché mi metteva il buonumore leggere le sue avventure»
Elimina«Ma chi, mammina? La Sara detta Sal o anche Pacci?»
«Ecco, proprio lei»
... e vai a spiegare a mother Angel che la Sal è un bradipo imperiale nello scrivere, nonostante io abbia creato questo post apposta per lei!
Mi sorvolo sulle frasi greche parchè non son par mi!! Dale me parti viaggiar in macchina lè sempre un'avventura a volte ridicola ma alle volte pericolosa! Ghe son dei tipi che sembrano i parron delle strade ed in pì son maleducati !! Po ghe son gli altri che quando ghe son le donne al volante te prendono in giro ma mi non me arrabbio mia parchè penso che facendo cossitta il mal de fegato lo faccio venire a loro e vago dritta lentamente par la mia strada!!! Un ciao a tutte son la Matusa 55
RispondiEliminaMeno male io non ho preso neanche la patente kinder!! Vado a piedi e.....temo voi con le auto che molte volte mettono a repentaglio la mia vita da pedona?!! Pero' almeno non dico tanti improperi non ne avrei neanche il tempo perché l'ambulanza é sempre dietro l'angolo! Peró mi fido di molte di voi mie care che mi danno un passaggio siete delle vere donne-guidatrici anche con i vari epiteti .......fioriti!!! Un ciao La suocera
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