mercoledì 24 luglio 2013

QUESTO FOLLE SENTIMENTO


...così definiva l'amore la Formula 3.
E in effetti se ne fanno di cose strane quando si è particolarmente coinvolti, soprattutto in questa stagione che è quella dei flirt sotto l'ombrellone (o a bordo piscina o all'ombra di uno spoglio abete, a seconda dei vostri gusti vacanzieri) per eccellenza.
È dell'estate scorsa una notizia davvero ai limiti del pulp. Coppia in piena crisi. Lei viene a sapere che lui ha già un'altra ma, per nulla intimorita dalla rivale, decide di partire alla riconquista del suo uomo. I tentativi però non vanno a buon fine e lui, sfinito dal suo pressing, decide di farle capire come stanno veramente le cose invitandola a cena a casa sua. E servendole Guglielmo e Zar, i suoi due amati gatti siamesi, come secondo.




Altrettanto eclatante, anche se meno macabra, è la scoperta che si è trovato a fare dieci anni fa un signore di Taiwan il quale, approfittando dell'assenza della moglie, in vacanza con delle amiche, ha pensato bene di ingannare la serata solitaria trastullandosi con la visione di un dvd a luci rosse. Peccato però che la protagonista del film fosse proprio la di lui consorte, ripresa mentre faceva allegramente sesso con un amico di famiglia.
Davanti a un tradimento le reazioni possono essere molteplici: c'è chi, come me, si ostina stupidamente a non credere (nemmeno davanti all'evidenza) arrivando a trasformarsi in Tom Ponzi e a nascondersi in un cassonetto dei rifiuti per averne la conferma, c'è chi opta per una reazione alla Charles Bronson come la mia amica Gloria – che, un cicinìn esacerbata e ad un passo dalle nozze, decide di dare una bella sistemata al setto nasale del fedifrago – o come il signore di Taiwan di cui sopra che ha aspettato pazientemente di incrociare lo pseudo amico con cui se la spassava la moglie e lo ha aggredito con un coltello proprio laggiù nelle parti basse, applicando perfettamente la legge del taglione. D'altronde, chi di spada ferisce, di spada perisce (ed in questo caso “spada” potrebbe, dai più arguti, essere inteso come emblematico termine metaforico).
Ma c'è anche chi riesce a dimostrare un insospettabile fair play. Come ha fatto Delemar, un collega brasiliano del Rose, che durante un tranquillo pranzo a casa della madre, vede alla televisione la sua seconda moglie dimenarsi con addosso un vestito grande come un coriandolo su un coloratissimo carro al carnevale di Rio o come ha fatto un signore tedesco in vacanza a Bolzano che dopo aver litigato furiosamente con la moglie, la lascia al ristorante un po' brilla per ritirarsi nella camera d'albergo. Tornato a più miti consigli, dopo un'ora scarsa l'uomo va a cercare la sua dolce metà della quale però sembrano essersi perse le tracce. Solo dopo che per tutta la notte una cinquantina tra forze dell’ordine e vigili del fuoco si sono dati un gran daffare setacciando inutilmente l'intera zona dell’Alto Adige tra Appiano e Bolzano, si è scoperto che la signora era in tutt'altre faccende affaccendata. Conosciuto un intrigante connazionale facendo l'autostop ed essendosi trovata bene in compagnia del suo autista di fortuna, la donna aveva deciso di passarci la notte insieme, ignara delle ricerche certosine promosse dal marito. In entrambi i casi i signori si sono limitati a fare una telefonatina ai loro avvocati per inoltrare una richiesta di separazione.
E che dire della vicenda che ha coinvolto suo malgrado anche mia suocera, la quale un bel giorno si è vista recapitare a casa il regalo di matrimonio consegnato un mese prima a un nipote convolato a giuste nozze? Desiderosa di spiegazioni, è venuta a sapere che il meschino si era trovato le valigie fuori di casa (della quale la moglie aveva già provveduto a cambiare la serratura) all'indomani del ritorno dal viaggio di nozze. Ma non è tutto. Non paga delle informazioni ottenute, pipa in bocca e deerstalker in testa, la solerte mamma del Rose, chiedendo, curiosando, facendo sistematiche e accurate indagini, è anche venuta a sapere che la donna aveva da tempo una relazione parallela con un uomo sposato: non volendo privarsi dell'emozione di indossare l'abito bianco e di viversi un'intera giornata con gli occhi di tutti puntati addosso, non le era nemmeno passato per l'anticamera del cervello di fermare i preparativi del matrimonio pur sapendo che al ritorno dalla luna di miele al povero neo marito avrebbe dato il ben servito.
Per la cronaca: da quel giorno continua ad avere addosso gli occhi di molti (per la precisione, quelli di tutti i numerosi parenti e amici dell'ex) ma non credo che la cosa adesso la renda felice mentre il nostro cugino abbandonato oggi è felicemente sposato e padre di una nutrita nidiata di figli!
Morale: le corna sono come i denti. Fanno male quando spuntano ma poi servono per mangiare. Oppure, se preferite, può valere la considerazione di Joy Turner (quello di “My name is Earl”): «Non sono le corna a rovinare i rapporti, ma il fatto di venirle a sapere».