Siamo
quasi alla metà di settembre, in questi giorni un po' in tutta
Italia stanno riprendendo le lezioni ed anche quanti hanno fatto le
ferie sul finire di agosto stanno guadagnando la strada di casa.
A
sentire le lamentele che mi sono giunte alle orecchie, pare che la
maggior parte di voi si accinga a tornare al lavoro quasi più stanco
di prima dell'interruzione – problema che non mi tocca dato che
quest'anno io le ferie non le ho fatte e me ne sono stata, summo cum
gaudio, nella canicola ferragostana a farmi aria con le mie
inseparabili pergamene – quindi mi è sembrata una scelta
filantropica e generosa suggerirvi qualche scusa da utilizzare
per giustificare una vostra assenza, pronti via, a pochi giorni dal
rientro.
Il
mondo della scuola – stando agli esilaranti racconti di alcune
amiche insegnanti e all'imbarazzante raccolta di John Beer (autore
del libro “L'alunno è stato assente causa assedio testimoni di
Geova. Le giustificazioni più strampalate d'Italia”) – offre
spunti impareggiabili.
Che
dire dei genitori che hanno creato inverosimili giustificazioni tipo
«Gentile prof. XY, mio figlio non è riuscito a terminare i compiti
assegnati per oggi in quanto il carico di lavoro è a mio avviso a
dir poco eccessivo. Il ragazzo è giovane e necessita di svago
che non mi sento di negargli», o «Giustifico l'assenza del 26
settembre per cacarella allucinante» o ancora «L'alunno XY è
stato assente in data 5 marzo per il seguente motivo: lasciamo
perdere... non capirebbe» e «Chiedo di giustificare l'assenza
di mio figlio del giorno 12 febbraio poiché era controvento e
non è riuscito a raggiungere il pullman in tempo»?
Vorrei
poi conoscere personalmente, per avere la soddisfazione di stringere
loro la mano, i creatori di queste perle di (più o meno)
involontario umorismo: «L'alunno XY entra in classe alla terza ora
asserendo di essersi attardato a causa di un gregge di pecore
che, a sua detta, gli avrebbe ostruito il passaggio. Lo stesso
sostiene di essersi addormentato contandole. Non è la prima
volta che XY si prende gioco della sottoscritta», «XY entra alle
ore 10.20 affermandosi di essersi attardata nel rincorrere
Bianconiglio. Prego ripresentare giustificazione motivata e
firmata da un genitore». E che dire di «Giustifico la mia uscita
dall'edificio scolastico durante l'intervallo poiché sono andato a
comperare tre pizzette con la salsiccia» e «L'alunna XY
giustifica l'assenza del 17 marzo perché il numero 17 porta sfiga
e quindi non si è mossa di casa»?
E
in quanto a vaccate fotoniche, si continua a sfornarne anche
una volta entrati nel mondo del lavoro.
Eccellente motivo per giustificare una chiusura (Milano, agosto 2013) |
Secondo
un'indagine svolta la scorsa primavera dalla Benenden Health,
società britannica di Mutuo soccorso senza scopo di lucro, che ha
chiesto a oltre mille tra datori di lavoro e dipendenti quali siano
le scuse più assurde presentate da questi ultimi per non andare in
ufficio, almeno sei dirigenti su dieci non credono alle parole dei
dipendenti e cercano di coglierli in fallo consultando i loro profili
sui social network mentre i tre quarti dei dipendenti intervistati ha
ammesso che la maggior parte delle volte che ha chiesto giorni di
malattia, in realtà poteva tranquillamente andare a lavorare.
C'è
chi dichiara di essere rimasto un giorno intero con «il dito del
piede intrappolato nel rubinetto», chi di aver «bruciato la
mano nel tostapane», chi di non essersi presentato «perché il
parrucchiere mi ha fatto una disastrosa tintura di capelli»
oppure perché «il mio cane ha preso un grande spavento e non lo
voglio lasciare solo».
Chi
non conosce vergogna poi arriva addirittura a confessare di non
essersi presentato «in quanto colpito accidentalmente da una
lattina di fagioli, caduta all'improvviso dall'alto» o «perché
la mia fidanzata mi ha morso in un punto delicato del corpo mentre
facevamo sesso».
Aveva
proprio ragione James Flynn, studioso dell’evoluzione del
quoziente d’intelligenza, quando la scorsa estate, stando ai voti
dei test che valutano il QI in costante ascesa in tutto il mondo (a
passo di tre punti ogni decennio), aveva annunciato che gli esseri
umani stanno diventando sempre più geniali!
D'altronde
lo diceva anche il buon vecchio Einstein: «La differenza tra la
genialità e la stupidità è che la genialità ha i suoi limiti».
Purtroppo io lavoro per me stesso quindi ogni volta che cerco una giustificazione il mio datore di lavoro mi sgama sempre!
RispondiEliminaThe rose
A chi lo dici! La mia capa - una certa Betta, non so se la conoscete... - è una vera aguzzina! Fino a qualche tempo fa mi faceva lavorare pure di domenica e non era infrequente che mi tenesse incollata alle sue polverose scartoffie anche 12 ore al giorno. Dovrei andare dai sindacati! O fondare l'EPPF (l'Ente Protezione Povere Filologhe)...
EliminaAppena letto non resisto alla voglia di risponderti... Come sempre mi hai fatto fare una marea di risate! Benedetta da Locri
RispondiEliminaTroppo buona!
EliminaBetta e'spettacolare!!!!!
RispondiEliminaBentornata Claudia!!!!
EliminaCi voleva proprio un post così!!! Una ricarica incredibile di buon umore prima di rimettersi a lavorare per il gran rientro di domani... Si ricomincia un altro anno scolastico.
RispondiEliminaSi vede che sto invecchiando: sono emozionatissima ed ho una voglia matta di rivedere i miei bambini!!!Inoltre ho ancora una valanga di cose da preparare per loro... Quindi per leggere
alcune perle di saggezza di miei ex alunni dovrete aspettare domani.
Buona serata a tutti.
Gloria
Betta te trovo sempre piasse spiritosa manco mal!! Pensa che mi de scuse ne go sentie parecchie! Perfin che un can era intrappolà nel water e perciò il buteletto l'ha dovu rimanere a vardar l'operazione de recupero e i compiti per quel di e par i giorni dopo non li ha potuti svolger parche l'era sciocca,,,,,, pensa ti ! Ma pi che il buteletto erano il pare e la mare che pur de coprirlo altro che geniali me son sembra' do imbecilli nati !! Un baso e se me ricordo ancora qualche bufala te scrivo parché te si troppo forte e spiritosa co queste argomentession!! Ciao girl cassonettare Matusa55
RispondiEliminaScusa se non ho scritto prima, ma si è rotta la macchina nel rientro dalle ferie e abbiamo fatto Rho-Biella a piedi. Poi, quando ho acceso il pc per leggere il post, un meteorite ha centrato in pieno lo schermo. Fortuna che, per cautela, mi lo avevo stampato in cartaceo. Ero fuori in giardino con questa bellissima giornata, stremato dal rientro a piedi e il sole, passando attraverso il vetro delle lenti ha causato un processo di autocombustione della carta. Ora, finalmente, sono sano e salvo in ufficio, ma che Odissea leggere il tuo post e commentare, cara Circe, maga della penna!
RispondiEliminaTeto
Betta ho tardato a scrivere perchè sono un po' smemorina!! Complimenti per il post che trovo molto divertente e pertinente al periodo !!!! Mi ricordo una scusa che sono riuscita a trovare quando ero in collegio ,alle magistrali, per un ritardo nell'entrata del lunedì, ricordo di aver detto alla Suora preside, che il bus che mi portava a Biella aveva perso una ruota e che l'autista non era stato capace a cambiarla e quindi aveva chiesto aiuto ad altri automobilisti e. Quindi si era fatto tardi.......non so ancor oggi se la Suora l'ha bevuta però me l'ha fatta passare!!! Ciao a tutti La suocera
RispondiEliminaCon un ritardo clamoroso di circa quindici giorni vi riassumo quella che definisco ante-giustifica ovvero quelle paroline dette ingeuamente da un alunno/a nel momento in cui assegno i compiti o le lezioni..."Maestra io oggi non posso proprio fare i compiti perchè devo andare alla festa di compleanno di mio cugino!" oppure "Per domani non posso studiare perchè devo assolutamente andare a Karate'"...A voi le debite conclusioni!
RispondiEliminaGloria