Per
motivi ignoti persino a me stessa, qualche giorno fa mi sono messa a
leggere un
mappazzone
di dieci pagine contenente i risultati dell'ennesima ricerca condotta
dalla Bbc nella quale, rielaborando le interviste a importanti
manager, sono stati elencati i tre principali passi falsi che chi
ambisce a fare carriera deve stare attento a non commettere.
Secondo
James Caan, amministratore delegato del gruppo Hamilton Bradshaw,
quando si fa un colloquio per un nuovo lavoro è molto importante
evitare di tergiversare, o, peggio ancora, rispondere «Non so»
mentre Bernard Marr, AD all’Advanced Performance Institute,
sostiene sia fondamentale la stretta di mano e giudica negativamente
quella poco convinta così come quella «bagnata» (che se per giunta
è associata all'incapacità di reggere lo sguardo
dell'interlocutore... addio! Meglio prendere direttamente la strada
dell'uscita).
Scott
Case invece, co-fondatore e amministratore delegato della Main Street
Genome, ritiene che cruciale sia la risposta alla domanda «Perché
finora non hai fatto carriera?». Azzardare un'uscita tipo «Non mi è
ancora capitata l'occasione giusta» equivale a tirarsi sui piedi la
più memorabile zappata che la storia ricordi. «Dietro a una simile
giustificazione si cela un atteggiamento indolente. Le occasioni non
bussano alla porta: bisogna andarsele a cercare» sentenzia Case.
Bene.
Adesso si vive tutti più felici e contenti, come se non ci arrivasse
anche chi manager non è, a capire che una mano sudaticcia o risposte
poco decise sono indice di temperamenti tutt'altro che volitivi.
Non
saprei... a farmi sciroppare questa ricerca potrebbe essere stata la
particolare congiuntura esistenziale che sto vivendo, caratterizzata
da radicali cambiamenti professionali. Forse è normale, quando metti
un punto fermo a un capitolo, giri pagina e ne inizia un altro, fare
due righe di conti.
Fatto
sta che a guardare indietro, mi è venuto il dente avvelenato.
È
andata più o meno così.
Dopo
la
fase “serva della gleba”
(che vi ho già illustrato tempo addietro nel post “Anche i servi della gleba prima o poi si incazzano”, nel quale – per chi non
avesse nessuna voglia di andarselo a rileggere – vi deliziavo
raccontandovi del gaio sodalizio lavorativo con un'amabile
personaggiA,
soprannominata Miss Piccione, che, bontà sua, per ics anni mi ha
trattata come il suo monumento... e con questa metafora tratta dalla
celebre canzone di Elio, ho detto tutto), da Lassù il buon Dio deve
aver buttato un occhio al mio bilancio e avendo notato che qualche
conto non tornava, ha prontamente provveduto al conguaglio.
Si
inaugura così l'Era delle Vacche Grasse ed assisto con stupore ad un
fiorire di proposte di lavoro che è una poesia, manco a politici,
amministratori della res
publica,
Fondazioni ed Enti culturali vari, ecc. ecc... fosse presa una specie
di incontenibile
dissenteria culturale
che li costringeva a commissionarmi libri a tutto andare.
A
un certo punto però le pile iniziano a scaricarsi, passano
giorni-settimane-mesi-e-pure-anni e i soldi sul tuo conto non
arrivano. E se mai mi fosse venuto da pensare di aver toccato il
fondo e di poter oramai solo risalire, ecco arrivarmi a sorpresa
l'ascensore per un'ulteriore discesa. Già perché vengo a scoprire
che i soldi non ci sono nemmeno per la stampa e quindi prendo atto di
essere cornuta e mazziata: proliferano i lavori non pagati e
addirittura non pubblicati. Proliferano al punto che li conto oramai
sulle dita di due mani.
Certo,
perché i signori (!) committenti – tutta gente che si spaccia per
seria e a modo, neh, che va in giro facendosi un vanto della propria
onorabilità e cristallina coerenza ed altre supercazzole del
genere – si sono misteriosamente accorti che i soldi erano
evaporati quando io il lavoro l'avevo già finito (alle volte, la
sfiga!), dopo che io avevo cucinato loro anche una fettina di glutei
coi pinoli... così, giusto per puntualizzare il tempismo. Ma chi ve
li ha fatti i calcoli quando avete stanziato i soldi? Vostro nipote
treenne mentre sul seggiolone giocava con la calcolatrice?
Allora
cosa faccio? In ordine sparso: mi sforzo di mantenere la calma,
discuto, vado per vie legali, perdo la calma, cerco un compromesso,
prendo atto dell'imbarazzante blackout delle capacità intellettive
dei miei interlocutori, fino a quando... un bel giorno, DLINDLON,
suonano alla porta. Ed ecco che arriva la tua Occasione, quella con
la “o” maiuscola. Già perché sa, signor Case, a me, che mi si
può dir tutto tranne che sia indolente, è andata più o meno così,
forse sempre per via di quella storia del conguaglio ai piani alti...
Ok,
ciò comporterà cambiamenti, sacrifici, scelte difficili ma è LEI,
la tua Occasione e quindi corri il rischio, parti e dentro di te ti
abbandoni a un'esultanza
incontrollabile stile
rigore di Grosso a Berlino.
D'altronde
Nemo propheta in patria, già si sa.
Perché
qui alla fine cambiano le facce, cambiano i culi a scaldare le
sedie ma la minestra è sempre la stessa e – nel mio lavoro ma
mi sembra un po' in generale – è tutto un blandirti, è tutto un
fare grandi promesse ma poi quando vanno mantenute la frase più
cortese, quando si degnano di risponderti, è «Oh scusa, adesso sono
proprio impegnato... ti faccio sapere... ti richiamo dopo».
Ecco,
il fatto che da quel “dopo” ad oggi siano passati mesi, se non
anni dovrebbe farti capire l'urgenza di cambiare aria.
Tutta
questa favoletta esopica ha infatti la sua morale: quando ti trovi a
lavorare con dei peracottari
(chiamiamo le persone col loro nome) del genere e tu senti di avere
le potenzialità per volare in alto, quelle zavorre le devi mollare.
E
per finire, mi rivolgo direttamente a voi, signori cari (laddove sia
il sostantivo che l'aggettivo è detto con ironia), e vi sintetizzo
ciò che penso dalle pagine del mio Blog poiché non avrò occasione
di farlo di persona (non per mancanza di palle ma di tempo dato che
me ne avete fatto perdere fin troppo): quando verrà il giorno in cui
mi cercherete – perché verrà, ne sono certa – e tenterete di
farmi su come una magnolia, ecco, non affaticate inutilmente il
criceto che vi fa girare la ruota delle vostre sinapsi neuronali,
lasciate perdere e seguite direttamente le indicazioni che
l'ispettore Giraldi dà a Bombolo per andare a Frascati (di cui
nel video qui sopra).
Tante
belle cose!
Mi spiace,Bettuzza,per le tue disavventure ma questo post e' la fine del mondo,continuo a leggerlo da quanto mi piace...purtroppo dici delle grandi verita',se ti puo' consolare tutto il mondo e' paese e anche qui chi sta in alto (non Quello del conguaglio ma i politici) promette ma non mantiene. Tu pero' hai talento e si mangeranno anche i gomiti per essersi fatto scappare una come te! Benedetta da LOcri
RispondiEliminaAl giorno d'oggi tutti sono pronti a fare promesse e con la stessa faccia tosta a non mantenerle. L'unico segreto é proprio cercare di cavalcare il proprio talento e sbattere poi in faccia i risultati a tutti i fanfaroni... Previo peró mandarli sulla via per Frascati. The Rose
RispondiEliminaCarissima é sempre un dispiacere leggere come esistano delle persone cosí basse e senza serietà che riescono a farsi sfuggire delle donne talentasse come lo sei tu cara!!! Comunque io sono certa che ben presto verrà il momento che a tutti questi qui ignoranti come foche spagnole scusandomi con le foche farai vedere i sorci verdi e li lascerai di stucco e verranno a pregasti in ginocchio e....tu li manderai dove dico io!! Sei brava e tosta forza siamo in tanti a credere in te !!ciao la suocera
RispondiEliminaCara la me scrittora preferia me fa mal il cor savere che ghe son persone a dir poco stupide e orbe da non capir che le promesse son come i debiti bisogna darghe pegno .......ma purtroppo molte volte non vengono rispette non prendertela parche' ti te se brava e vedrai che sfondassion te fare in barba a tutti !!son la matusa 55 ciao
RispondiEliminaCarissima, come al solito un bel post effervescente... Con il botto, oserei dire! La lista di scalda sedie incompetenti, sbruffoni e prezzolati è pieno il mondo; il guaio grande è incontrarli e, di conseguenza, lottare contro i mulini a vento...
RispondiEliminaSapendo quanto vali e quanta abnegazione metti nel tuo lavoro, sono sicura che, persistendo, arriverà il tuo momento e allora sarà una bella rivincita... Allora non li manderai solo a Frascati ma anche nelle zone limitrofe... Ciaooo! Gloria