Proprio
non riesco a capire il perché di tanto accanimento linguistico
contro la minestra.
Da
“è sempre la solita minestra” a “far su un gran minestrone”
passando per “o mangi la minestra o salti la finestra” fino a
quel “è solo una minestra riscaldata” sono modi di dire italiani
usati per indicare una situazione deludente, confusa, fallimentare,
senza alternative.
Tutte
frasi idiomatiche con connotazione negativa.
Ma
a me la minestra riscaldata piace, sia quella reale che quella
figurata.
Non
parlo di ex che ritornano, ma della resurrezione di un'amicizia.
Perché
alle volte siamo poco indulgenti nei confronti degli altri e troppo
permissivi con noi stessi, tendiamo a passare sotto una lente di
ingrandimento vere o presunte mancanze o sgarri subiti e a cercare
mille inconsistenti giustificazioni a quelli che più o meno
volontariamente commettiamo noi.
Perché
un po' per orgoglio, un po' perché aspettiamo uno «Scusa, ho
sbagliato» ma non riusciamo a dirlo noi per primi, un po' perché in
certi momenti della vita è più facile andarsene che restare,
lasciamo che ci pensi il tempo perché ci hanno insegnato che tanto
quello aggiusta tutto, lo diceva anche Baglioni.
Ma
l'unico risultato che otteniamo è che clof,
passa un giorno, clop, ne passa un altro, cloch, un altro ancora
(basta, mi fermo qui altrimenti vi faccio tutta La fontana malata diPalazzeschi) e le gocce di silenzi alla lunga riempiono il cuore di
calcare.
E
allora quando oggi ho saputo che lei sta vivendo un momento poco
felice, non c'ho pensato su nemmeno un secondo. Ho preso il telefono
e l'ho chiamata. In quel «Ciao, sono io» c'era stipato dentro tutto
un anno di parole non dette, di “Ti ho pensata spesso ma non ho mai
avuto il coraggio di farlo prima”, di “Siamo state due teste di
cazzo”, di “Dove eravamo rimaste?”.
Quel
suo «Mi sei mancata» ha sciolto tutta la ruggine del risentimento.
Perché
quando c'è un sentimento forte, in un'amicizia o in una storia
d'amore, non servono grandi discorsi.
Perché
quando c'è un sentimento forte, in un'amicizia o in una storia
d'amore, il rancore è un abito che cade male addosso.
Perché
quando c'è un sentimento forte, in un'amicizia o in una storia
d'amore, è sciocco non concedersi una seconda possibilità per
questioni di principio.
E
se la minestra riscaldata è un'occasione preziosa, che concediamo a
noi stessi prima che all'altro per dimostrare a entrambi di aver
imparato dagli errori commessi, io ho già il cucchiaio in mano.
Perché
le voglio bene e il mio cuore lo voglio senza spuntoni di roccia.
Anche una minestra riscaldata presentata così sembra una cena da Savini... sei la numero uno!
RispondiEliminaNe prendo una cucchiaiata anch'io... Grazie, Betta ❤
RispondiEliminaOh: va bene l'anonimato, ma, caspita, io sono curiosa!
RispondiEliminaQuello sulla cena da Savini è mio: Davide!
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