lunedì 17 settembre 2012

SONO LE SETTE E TU DEVI ANDARE A SCUOLA

Ma se sul Cassonetto via Facebook la nostra accoppiata si sta rivelando vincente, perché non provare anche qui sul blog a fare un post a quattro mani? Ecco a voi, come primo esperimento, la gestione del ritardo visto da lui e visto da lei, ovvero visto da Teto e visto dalla Betta. Enjoy yourself!

Il primo giorno di scuola è una grande emozione e questo è pacifico. Certo. Quando si tratta del primo figlio.
Per quelli che, come me, di figli ne hanno tre, invece, si tratta, come direbbe il commissario Montalbano, di un grande scassamento di cabasisi (e sarebbe carino, a questo punto avere delucidazioni da Matusa55 sulla versione del termine in lingua veneta).
Si comincia con l'ansia da performance del mattino: d'ora in poi ogni giorno sarà una sfida per accorciare progressivamente il più possibile il tempo compreso tra la sveglia e l'uscita in macchina. Roba da essere già completamente stressati alle 8 e 10 del mattino...
Quando poi viaggi sul filo dei minuti e, come me, devi attraversare tutta Biella, quello che a un milanese medio sembrerebbe un traffico scorrevolissimo, a te invece appare come un ingorgo in tangenziale nell'ora di punta ed è sufficiente un blocco momentaneo causato dal camion della raccolta della spazzatura, per infondere nell'istinto primordiale del genitore-autista istinti da killer seriale.

Primo giorno di scuola.... 12 settembre 2012
A volte capita la sciagura: arrivi in ritardo. La porta è chiusa e devi suonare.
I bambini, che ti hanno fatto perdere mezz'ora per mangiare a forza 30 grammi di cereali, sono innocenti per definizione.
Per il bidello l'unica colpevole è la tua indolenza.
Viene ad aprirti, dopo aver prolungato ingiustamente il tuo ritardo evitando accuratamente di guardarti mentre ti sbracciavi dietro la porta a vetri. Poi arriva, lentissimo, in ciabatte (ma perché i bidelli lavorano in ciabatte? In casa loro stanno, per caso, con le scarpe?) e ti fissa, sguardo torvo, con disprezzo.
Non c'è nemmeno il labiale, ma tu senti distintamente: «Che razza di padre inefficiente e degenerato sei, a che cavolo di ora ti sei alzato, se non riesci nemmeno a portare in orario i tuoi figli a scuola?».
Il suo giudizio negativo è confermato dal secondo ritardo in due giorni e qui, fiero giustiziere, si appropinqua con un solenne registro, nel quale ti chiede di compilare la giustificazione comprensiva di motivazione.
Oddio, ora cosa scrivo?
La trovo una cosa così idiota, giustificarmi per dieci minuti di ritardo, eppure a chiedermelo è lo Stato...panico! Scrivo “motivi di famiglia”? Il sistema cerca di mortificarmi e mi vessa con le sue pastoie burocratiche?
Respiro.
Devo reagire!
Fieramente ed anarchicamente metto nella motivazione del ritardo la seguente voce “disorganizzazione familiare”. Mi mandino l'assistente sociale, se hanno il coraggio. Il bidello legge e scuote la testa. La stessa cosa farà qualche mese dopo, leggendo la motivazione “ritardo motivato da una serie di piccole concause”.
Quest'anno ho un asso nella manica: la piccola Agata (sei mesi).
Se dovrò compilare ancora una giustificazione, scriverò “rigurgito della bambina sulla camicia appena stirata”.
Fuck the system!
Teto


Primo giorno di scuola... 16 settembre 1981
Quando sento associare la parola “scuola” a “ritardo”, in un nanosecondo a me viene in mente solo una cosa: una Fiat 128 bianca lanciata a folle velocità che puntualmente, ogni santo giorno, percorreva i dieci chilometri che separavano la casa della Betta's family dalla scuola media (quella elementare non fa testo... dove finiva il mio giardino iniziava quello della scuola quindi non c'era alunno più puntuale di me) senza nemmeno sfiorare il pedale del freno, schivando all'ultimo camion della nettezza urbana che venivano nell'altro senso di marcia e con una donna al volante, imperturbabile (mother Angel), che in quei cinque minuti (ma potevano anche essere cinque secondi o cinque ore... appena posavo le mie dorate chiappe su quel sedile, perdevo all'istante la concezione spazio – temporale) ti snocciolava una erudita predica sull'importanza della puntualità (lei che era, è e sempre sarà una ritardataria cronica... d'altronde da qualcuno dovrò pur aver preso).
Strada di montagna, quindi tutta curve.
Roba che se non eri allenata (ma per fortuna con gli anni sono diventata una navigata navigatrice, stile Miki Biasion – Tiziano Siviero) non arrivavi al primo chilometro che, a scelta, o eri già schiattata di infarto o avevi vomitato anche il panettone degustato cinque anni prima.
Com'è, come non è... dopo essere riuscita a dire tutte le preghiere di mia conoscenza e aver (proditoriamente) promesso al mio angelo custode che dal giorno successivo avrei puntato la sveglia un'ora prima, arrivavo a scuola scendendo al volo dall'auto ancora in corsa.
E se la campanella era già suonata, erano tutte fave mie.
Perché mica serviva la giustificazione del genitore.
Esaurita la scusa del “La mamma ha forato una ruota e non sapeva cambiarla” o “La mamma non ha sentito la sveglia” (chissà cosa avranno pensato i professori del mio ignaro capro espiatorio!), sono passata al “Mi sono ustionata la lingua bevendo il tè bollente”, “La transumanza delle mucche ha bloccato la strada”, “Il gatto mi ha mangiato tutte le stringhe delle mie scarpe....mica potevo venire in ciabatte”, “Siamo rimaste bloccate nell'ascensore” (pur non avendo in casa né gatti né ascensori), “Ci si sono fermati tutti gli orologi... strano fenomeno, eh?” (ero una egregia pallista fin da ragazzina) fino ad arrivare al jolly “C'è stata una tempesta di neve” (d'altronde ero quella che abitava su per i monti, poteva starci come scusa... anche se va detto che in primavera zoppicava un po').
La pantomima, comunque, finiva a tarallucci e vino, dopo una pseudo burbera reprimenda del prof. della prima ora (e,a dirla tutta, penso che quando ho smesso di collezionare ritardi, un po' il corpo docenti si sia dispiaciuto se un bel giorno mother Angel si è sentita dire dalla professoressa di italiano: «Guardi Signora, sua figlia da grande farà la scrittrice. O la comica. E lo si evince chiaramente non solo dallo stile dei suoi temi ma soprattutto da quell'aria innata di buffa teatralità con cui entra in classe al mattino»).
Buffa e teatrale a dodici anni... è già tutto un programma!
Sì... perché, a voler raccontare le cose come stavano, se proprio mi andava male il colpo, sapevo all'occorrenza puntare su un tono accorato e uno sguardo lacrimoso che di sicuro mi aiutava ad ottenere l'effetto desiderato (anzi, ancora un po' ed era il prof. a scusarsi per avermi redarguito per il ritardo). Insomma Mario Merola travestito da Calimero piccolo e nero.
Povera mother Angel! Credo che ogni volta che riusciva a depositarmi a scuola sana e salva, poi dovesse impiegare un quarto d'ora buono per tornare presente a se stessa, dopo quelle scapicollate mattutine da ritiro della patente!
E già lo so: dato che – come dico sempre io – la pera non cade mai lontano dall'albero, sono sicura che io farò la stessa cosa coi miei, di figli.
La Betta

PiEsse =...morale della favola, gente, rivolgetevi pure a me per le giustificazioni ai vostri pargoli (il servizio non è a pagamento).

41 commenti:

  1. Ma siete un duo irresistibile! io non ho fb quindi dovete assolutamente continuare anche sul blog...non voglio perdermi i vostri racconti! Paola

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ...E ti pare che ci tiriamo indietro davanti a una richiesta così esplicita?

      Elimina
  2. .....il primo giorno di scuola...nel lontano '79....NON LO RICORDO...perche' non volevo andarci, io che non tolleravo il distacco dal mio "ossigeno"(la mamma)...ma da quello che mi ha raccontato lei stessa ho fatto conoscenza con la mia maestra non convenzionalmente,praticamente le ho tirato addosso il quaderno...nell'arco dei 5 anni e' riuscita a "domarmi"a tal punto che avrei fatto le elementari a vita pur di rimanere con lei...Dato che mia mamma e' sempre stata straorganizzata e la scuola era raggiungibile a piedi(in piu' mia madre non aveva la patente e ci faceva fare tante belle camminate)non mi ricordo di ritardi ne miei ne del fratellone,alle medie andavamo da soli visto che erano raggiungibili anch'esse a piedi.....Il prossimo anno la mia piccola principessa iniziera' la scuola materna...e quindi mi potro' pronunciare a riguardo solo dopo aver vissuto l'esperienza... ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La Princi inizia già le elementari?
      Ammazza se passa veloce il tempo (considerazione che da un lato ci fa molto "betoneghe", come direbbe Matusa 55, e dall'altro fa sembrare che ci conosciamo da una vita)!!!

      Elimina
  3. Betta il prossimo anno inizia l'asilo!!!!! :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ahhh....no, perché mi sembrava che non mi tornassero i conti e va bene che sono una zappa in matematica, ma...

      Elimina
  4. Giusto sto blog a quattro man! Visto da omo e da butela!! Pense vu che el me primo giorno de scola fu nel lontano 1 ottobre 1961 dopo Cristo se intende. El me ga accompagna' el me papa' a pie' eravamo vissini a scola. Ero emossiona' e impauria ma manco mal che c'erano le mie a michette dee'asilo.. Ero al primo banco e la maestra la me parea brava ma dopo pochi giorni la me parea una cattivona parche' era veramente severa!! Comunque ricordo quel giorno come l'inizio di un lungo trascorrere tra i banchi ! Ora che son vecciotta quasi quasi rimpiango l'innocenza e la gioia dei voti con la matita rossa sui quaderni!!basetti a tutte son sempre mi Matusa55 ciao butele

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Macché "vecciotta", tu sei supergiovane Matusa55 proprio come il personaggio della canzone di Elio!

      Elimina
  5. Grazie per gli apprezzamenti. Come ci si sente a scrivere con la Betta, vi chiederete? E' un po' come costruire un burattino con Geppetto, disegnare un abito con Valentino o accendere un barbecue con Nerone, insomma: ci si sente realizzati, ma inadeguatelli. Ma se lo stile e la forma peccheranno al cospetto di si' valente scrittrice, prometto che ci mettero' cuore anima e cervello, per offrirvi qualche squarcio di lucente ombra dell'altra meta' del cielo, ovvero il cassonetto dal punto di vista masculo!
    Teto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tu, Betta, in tempo zero sei diventata il mio mito e in solitaria navighi da Dio ma devo riconoscere che con questo Teto sviluppate delle cose interessanti.
      Avanti Savoia! Paolo

      Elimina
  6. Ciao ragazzi bell'esperimento il taglio dato con due punti di vista...da ripetere! P.s. La presenza del camion della nettezza urbana é un omaggio al cassonetto?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma geniale! Sai che non c'avevo pensato? Sei un lettore (o lettrice) attento/a!!!

      Elimina
  7. Beh il primo giorno di scuola....cartella contente astuccio sussidiario merendina il cuore a 1000... Per me era impossibile arrivare in ritardo abitavo a 100 metri da scuola! The rose

    RispondiElimina
  8. Il primo giorno di scuola lo ricordo con grande emozione, sentivo che stava cambiando qualcosa nella mia giovane vita, mi sentivo importante con la mia cartella nuova gialla,l'astuccio a fiori con tante matite colorate e la penna con il pennino che poi sarebbe diventata il mio incubo perche' ogni banco aveva il calamaio con l'inchiostro e le mie dita e il grembiule e anche i quaderni diventavano chiazzati e quindi tante sgridate dalla maestra che di cognome era Cella e poi a casa......beati voi che avete evitato questa sofferenza!! Pero' c'e da dire che. Ho imparato a scrivere bene !! Ciao sono la suocera

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non passavi inosservata nemmeno da bimba, devo dire....la cartella GIALLA???
      Un colore...sobrio!
      Dosi massicce di understatement già da piccola, eh?

      Elimina
  9. Qualcuno mi spieghi come cavolo si fa ad arrivare puntuali?????
    Ore 7:00 di mattino.... suona la sveglia.... incomincio a prepararmi io.... nel frattempo passando da una stanza all'altra urlo ripetutamente.... "Stellaaaaaaa" (il nome si mia figlia) non batte nemmeno un ciglio e alle 7:30 è ancora nel letto..... accendo televisione e stereo a manetta... ma niente.... ho pensato di comprare un bazuka su ebay... dite che lo trovo??? Ma non credo possa bastare.... ore 7:45.... incomincio a vestirla mentre dorme ma lei impassibile non apre nemmeno un occhio!!!
    Ore 8:00..... la principessa ha aperto gli occhi ma di alzarsi non ci pensa proprio.... quindi (tappatevi le orecchie...) mi tocca farle fare la colazione a letto mentre guarda Heidi...
    Ore 8:15 riesco a trascinarla in bagno... pipì, bidè, lavare denti, faccia, pettinata!!!! Forse ce l'abbiamo quasi fatta.....
    entriamo in macchina e il cancello automatico puntualmente alle 8:30 di mattina dà i numeri!!! Riesco ad uscire dal cortile ...il vicino di casa lascia la macchina in mezzo alla stradina quindi mi tocca passare nel prato dove a volte riesco pure ad impantanarmi!!! Per strada, abitando in campagna mi capita spesso di ritrovarmi un trattore pieno di letame, che transita allegramente ai 10 km all'ora.... Scalo seconda e lo sorpasso sprintosamente per poi fermarmi al semaforo ROSSO!!!!!!!!
    Ore 8:45..... sono a scuola il cancello chiuso... suono.... e la bidella se ne esce con quella frase .... " siete rimaste addormentate??" e tu vorresti urlare ..."NO PORCA PUZZONA!!! è DALLE 7 CHE SONO SVEGLIA E FATTI UNA PADELLATA DI CA..... TUOI!!!!!!! MORTACCI!!!!!!! "

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Promettimi una cosa: quando risponderai, esasperata, così alla bidella...tu registri? No, perché è una scena che NON posso proprio perdermi, cara la mia Pisto!
      Se poi ci metti anche le clienti ritardatarie (tipo....ME?????), allora è proprio una congiura!

      Elimina
  10. Sono sempre stata una paladina della puntualità..anzi se potevo arrivavo sempre CINQUE MINUTI PRIMA, come del resto mi ha insegnato il Beppe (mio padre) che "non si sa mai se magari poi per strada ti si buca una gomma, trovi i lavori in corso, ti rallenta la nettezza urbana..."
    Come avrete notato ho usato i VERBI al PASSATO...infatti..sarà che da dieci anni (da quando mi son sposata) l'influenza del Beppe si sente solo da lontano, sarà che nel frattempo la vita si è fatta più complicata e ricca di imprevisti,sarà, sarà...ma IO SON SEMPRE IN RITARDO!!
    Prendiamo un mattino qualsiasi: laMarta alle otto meno dieci è già pronta!Vestiti abbinati,scarpa giusta,treccine,codini,cremina idratante,grembiule abbottonato, zaino in spalla con merenda incorporata mi guarda sconsolata mentre in preda ad un attacco di panico e ancora in pigiama, TENTO di decidere quali vestiti potrebbero rappresentare il mio look della giornata. Quand’ecco uscire dalla sua boccuccia santa la fatidica domanda:"SIAMO in RITARDO?? "ODDIOOOOOOOO...mi ha BECCATA!!E poi,senza pietà "ALLORA mi PORTA il PAPA'!!!" 1 a 0 per lui! Diciamo che il papà VINCE laMarta quasi per tutto l'anno scolastico così io e il piccolo Lorenz abbiamo ancora tuuuuttto il tempo per vedere i cartoni animati,fare i letti,stendere almeno una lavarice, salutare gli amici su "feisbuc", valutare quattro outfit per la giornata e riprovare ad uscire di casa…sempre e ovviamente in RITARDO!! Doppia emozione nel giro di due ore...non è da tutti!
    Comunque, per crearmi un alibi, mi dico sempre che se una mamma è in ritardo ci sono mille validi motivi, ECCHECCAVOLO!!
    Arrivata all’ASILO mi accolgono le bidelle…IO le vedo e PENSO:”Che bello guarda che accoglienti, sembra di essere sul RED CARPET(ne ho due alla mia destra e due alla mia sinistra…ma quante c…..o di bidelle ci sono in ‘sto asilo???)…mi aprono ANCHE la porta!”
    LORO probabilmente PENSANO:” Ma questa con ‘sti tacchi 12, il bimbo su un braccio, lo zainetto, il materiale scolastico e un pacco di carta igienica sull’altro braccio tutta sbilanciata a destra ma dove crede di andare??? POVERINA apriamole almeno la porta!!” Vabbeh!
    Fortuna che fanno solo pensieri e non OSANO proferire se non parole gentili sul modello della BIDELLA CANDIDA sennò neanche posso scriverlo cosa gli succederebbe!!
    Alla scuola elementare il bidello è un’entità astratta che sta al di là del cancello…ma laMarta (quando la vinco io) e troppo veloce a seminarmi tra la folla e ad entrare in clesse quindi credo di non averlo mai veramente visto in faccia.
    In compenso spesso e volentieri vedo Canna che frequenta da genitore la mia stessa scuola e lo invidio anche un po’ perché abitando lì vicino può arrivare a piedi senza doversi spupazzare tutto lo stress della ricerca parcheggio.

    Alla fine di tutto 'sto tran tran arrivo al lavoro distrutta e ovviamente in RITARDO pensando che tanto ho un lavoro flessibile e che posso recuperare uscendo un po' più tardi nel pomeriggio.
    Così arrivo in RITARDO a fare la spesa e a preparare la cena e a mettere a nanna i bimbi...Mi sorge una domanda:che il RITARDO sia l'unico modo per arrivare sempre e dappertutto in questa caotica vita??? Se mi sentisse il Beppe...

    PS:accetto consigli da voi tutti per avere una vita più organizzata e puntuale.

    PS2:i miei figli (come me) sono nati con l'ARTICOLO incorporato. Lo so che grammaticalmente non ci vorrebbe ma averlo secondo me ci rende più simpatici e chi ci conosce dal vivo sa che siamo abbastanza faccette buffe da meritarcelo (l'articolo).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questo è quello che si dice un vero racconto del Cassonetto coi fiocchi! Ma sei una grande!
      P.S. Anche per me i nomi delle persone più care escono con l'articolo (mio marito, come avrai capito, è IL Rosa...addirittura lo chiamo col cognome!)
      FORZA GENTE, QUALCHE SUGGERIMENTO PER ARRIVARE PUNTUALE (con me, come avrai capito, caschi malissimo!)??????

      Elimina
    2. Ciao "la Silvia": guarda che ai tempi di quello stesso asilo, la mia bimba mi pigliava regolarmente per i fondelli canticchiando "siamoinritardo-siamoinritardo", mantra che ripetevo ogni volta che toccava a me accompagnarla. Ci sono passato anche io, ecco...

      Elimina
  11. CASPITA!!!NON l'ho firmato!!!!!Ma l'ho scritto iooooo.....LA SISSY

    RispondiElimina
  12. Il metodo giusto per arrivare puntuali è mettere tutti gli orologi un quarto d'ora in dietro e cercare di dimenticare che l'ora che si vede sull'orologio non è quella effettiva!!! Funziona!!!
    E poi cercate di fare le cose non troppo di corsa, fatte piano e con organizzazione vengono meglio!!! Chi zappa fujennu cogli chiancìennu
    traduzione.... Chi zappa fuggendo raccoglie piangendo
    Vincenzina!!!!!

    RispondiElimina
  13. Vincenzina, i tuoi metodi molto pragmatici ed il frequente ricorso a detti popolari sono proprio quello che mancava al Cassonetto! In confronto alle tue, le chiose di Frate Indovino sono fuffa!
    Penso che ti eleggerò mio GURU SPIRITURALE, cumari!

    RispondiElimina
  14. Ho il privilegio di conoscere ambedue gli autori. E non ho mai percepito Teto come "uno in ritardo": nella nostra compagni adi amici, il re dei ritardi si chiamava James. Sfodava di tre quarti d'ora e si giustificava con frasi come: "Ho trovato il semaforo rosso". Pensa che semaforo: 45 minuti rosso, 42 giallo e 3 verde...
    Quanto a Betta, mi sia concesso ricordare la sera della prima presentazione del nostro libro. Ci accordiamo al telefono con un generico "troviamoci lì un po' prima". Io arrivo con un'ora e un quarto d'anticipo, lei con otto minuti. (E sono già qui che aspetto la replica: sì, ma comunque otto minuti di anticipo...)

    RispondiElimina
  15. Per chi non fosse autoctono, nella nostra zona non esiste piu' un solo semaforo: tutte rotonde
    Teto

    RispondiElimina
  16. Scusate il ritardo ma ho avuto problemi con Internet... Non è una scusa! Betta può confermare.
    Nella scuola ci sono da ben 44 lunghi anni, prima come alunna e poi come docente.
    Partiamo dal Giurassico, quando ero una alunna, a quei tempi abitavo un po' fuori mano, avete presente Andrate??? Erano circa 25 Km e, in inverno,consisteva nell' alzarsi alle 5, aiutare a spalare la neve, cambiarsi in fretta perchè se passava lo spazzaneve bloccava la strada... e si doveva nuovamente spalare... ore 6 si partiva attraverso paesaggi da fiaba verso la città.Mai un ritardo grazie al mio pilota P.G. ma credetemi arrivavo a scuola già stanca... Nei rimanenti mesi si partiva alle 6.30 sai che dormite!!! I miei genitori hanno sempre provveduto a non farmi vivere sotto una campana di vetro e nella vita questo mi è servito moltissimo... Della serie ciò che non uccide fortifica.
    Ma ora passiamo dall' altra parte della barricata: la mia vita da docente, professione bellissima quanto difficile, a tratti estenuante perchè fatta con amore e dedizione. In tutti questi anni ho condiviso la vita con centinaia di alunni, alcuni di loro già laureati, uno di loro corre nel motomondiale di superbike, altri già con figli... Che emozione vederli scrivere, muovere i primi passi nella lettura; mi trascino a casa borsate di quadernoni dai quali, per magia, spuntano disegni fatti su carta riciclata dove, con grafia incerta, ti scrivono "ti voglio bene"... Tutto questo mi ripaga della pastoia burocratica che in questi anni fa affondare anche noi docenti... Delle levatacce alle 6 del mattino per arrivare in orario a scuola...
    Concludo dandovi una perla di saggezza letta su una giustificazione:"Giustifico il ritardo........ per RITARDO"...
    Gloria

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Finalmenteeee...stavo per perdere le speranze!
      La giustificazione dell'inventivo genitore è a dir poco...spiazzante? E io che ne cercavo di estrose!

      Elimina
  17. Quanto tempo é passato, io il problema del traffico non l'avevo andavo a piedi per i sentieri del paese per raggiungere la scuola

    RispondiElimina
  18. ;)))) Buon giorno Cassonettari!!!

    Sarò breve perchè il tempo mi è nemico ultimamente,giustifico che ho troppe cose da fare,disfare e vivere...
    la mia vita scolastica in quanto "figli" è un pò tragicomica,sempre di fretta ,sempre un disastro secondi prima di uscire di casa,ma miracolosamente su due figlie i ritardi veri di quelli "il cancello è già chiuso parcheggia e vieni a giustificare " mai! ma quelli "siamo già in classe da un minuto fammi vedere la giustifica che tua mamma ti ha scritto sul diario nel parcheggio" bè, quelle si e ti assicuro che trovare giustificazioni che non siano "mi succede sempre qualcosa,altrimenti arriverei non dico in anticipo ma almeno giusta davanti al cancello tra la prima e la seconda campanella" ( 8,15 prima camp. 8,20 la seconda)quindi, una mattina come tnte stiamo x uscire di casa e la mia studentessa piu pèiccola mi guarda e mi dice " devo andare in bagno!!!" :( INVERNO...RIAPRI LA PORTA,CHIUDI LA PORTA.TOGLI GIUBOTTO E TUTTO CIò CHE L'INVERNO TI IMPONE DI METTERE.......BAGNO.............................................................................. BIDèT.......... RIMETTI GIUBOTTO ECC..... CORRI FUORI,PORTA..CANCELLO..MACCHINA..CANCELLO ..VIA! "RITARDOOOOOOOOOOO!!!!! CANCELLO SCUOLA,DIARIO..MHmmm.....e adesso!cosa scrivo!?!?!?!? MHmmm ..... Gentilissima insegnante
    mi scuso per il ritardo di silvia a
    scuola,la motivazione è "Top secret"
    Distinti saluti
    nel pomeriggio vado a prendere la bimba a scuola che in macchina dubbiosa mi domanda "mamma, ma cos'hai scritto sul diario stamattina?? Terrorizzata chiedo "perchè??" e lei "no perchè Micaela sè messa a ridere da sola e nel cambio della maestra ha chiamato tutta agitata Manuela dicendole "leggi,leggi" e se la sono ghignata insieme! e tutti m'hanno chiesto che cosa avessi scritto per farle ridere!!!!"
    Però vorrei dire una cosa, perchè il mio vero problema sono stati gli anni dell'asilo...uscivo di casa ,arrivavo davanti al cancello della ditta dove lavoro e puntualmente una vocina mi faceva saltare spaventata sul sedile..."non mi hai lasciata all'asilo!" -----> non so se rendo l'idea delle conseguenze!!!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La motivazione "Top Secret" la trovo geniale!
      Credo che solo tu FraAle puoi arrivare a tanto!

      Elimina
  19. Betta ti assicuro che dopo 17 anni di "cariera di genitrice" ne hai un pò pieni i maroni di giustificare alla stessa maniera! Che noia ogni vlota "cause famigliari" ,"motivi famigliari" " impegni famigliari" e tutto ciò che ci gira intorno. E' ora di dire BASTA! CHIediamo LIBERTa' DI ESPRESSIONE nelle GIUSTIFICHE!!!!
    ;) anche se ormai x me è tardi x le proteste...sono passata subito all'azione!
    la mia prima giustifica anticonvenzionale anno 2002 " Giustifico che Camilla non ha fatto i compiti per un ipotetico mal di pancia"
    La piu recente dopo un cicchetto messo x iscritto sul diario della piccola dall'insegnante di storia\geografia che diceva quanto Silvia ultimamente fosse...sospesa..( verso la fine dellanno scolastico essendo un pò stanca non metteva molto impegno nello studio,io non avendo nessuna voglia di passare ore a parlare a vanvera ho lasciato che prendesse un paio di 5 (x questo il cicchetto in questione) così che si rendesse conto di come ci si sente a fallire. classe 3 elementare, voti abituali dall'8 al 10)Rispondo spiegando che "Silvia per motivi ignoti in questo periodo è un pò svogliata.Ho ritenuto giusto farle provare l'ebrezza del fallimento con umiliazione incorporata per portala a presa diretta sulla retta via..questo è quello che da genitore ho ritenuto giusto fare.."
    Ps: e funzionò alla grande!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "Per motivi ignoti" batte qualsiasi tipo di giustificazione che fino ad ora io sia riuscita a elaborare o abbia sentito... Tu sei la regina delle giustificazioni anticonvenzionali! In confronto a te, mi rendo conto che nei miei tempi d'oro scolastici io ero una schiappa nell'inventarmele! Va detto!

      Elimina
  20. Quanto mi hai fatto penare, figlia mia! certo che adesso mi fai piangere dal ridere a leggere i tuoi post (si dice così?)...ma 20 anni fa non ero dello stesso umore! Mother Angel

    RispondiElimina
  21. Ah dimenticavo bell'idea l 'accoppiata Teto-Betta ! M.a.

    RispondiElimina
  22. Onoratissimo dell'apprezzamento, Mother Angel, mamma di cotanta ragazza!

    RispondiElimina
  23. Teto ciao son la matusa55 me son desmentega' de ditte che in veneto el se dise scasamento de maroni!!capito el concetto? El me par la stessa roba!! Ciao matusa55

    RispondiElimina
  24. Una volta ricordo una giustificazione che feci per mio figlio: il ragazzo non ha potuto essere presente alle lezioni perche' il portone non si apre!!aspettiamo che ci vengano ad aprire cordialmente .........la suocera

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non potevi calarlo "a valle" facendolo passare dai giardini di Palazzo La Marmora? O fiondandolo dal balcone della sala? In linea d'aria ci sarebbe arrivato preciso-preciso alla Scuola Media!

      Elimina
  25. Cara Matusa, l'espressione "scasamento de maroni" e' cosi' efficace che ha avuto grosso successo ovunque. D'altronde niente ha maggiore capacita' di internazionalizzazione lessicale, quanto le parole sporche!
    Teto

    RispondiElimina