martedì 1 ottobre 2013

DATEMI UN MARTELLO


Io la penso così: se ho un tubo in casa che mi perde – per fare un esempio – prendo il telefono e chiamo un idraulico. Mi fido della sua competenza, lo lascio lavorare, lui mi aggiusta il danno, io lo pago e tanti saluti.
Questo nel migliore dei mondi possibili, per dirla alla Leibniz.
Ma non funziona sempre così.
Nel mio ambiente lavorativo, ad esempio, capita sempre più spesso che il primo committente di turno – che di professione NON fa il filologo né l'archivista né il ricercatore – si senta autorizzato a smettere i panni del committente (parola che, giusto per la cronaca, deriva dal latino “committere”, cioè “affidare” e quindi indica “colui che incarica qualcuno di eseguire una data prestazione”) per improvvisarsi dotto uomo di cultura, prendersi la libertà di “sfrucugliare” tra le mie carte e inserire “ad minchiam” sue chiose – del tutto fuori luogo e per giunta in un italiano imbarazzante – giusto per farmi perdere tempo, energia e pazienza a tre mesi dalla consegna di un tomazzo di 500 pagine.
Ora: già io mi benzino facilmente di mio, se poi vengo fastidiosamente punzecchiata, trascendo. E hai voglia contare fino a 100, andare di tilia tomentosa endovena o implorare la Madonna d'Oropa che mi metta una mano sulla testa, o meglio sulla bocca!
Io non sarò Leonardo da Vinci né Michelangelo, ma pure te sei ben lontano dall'essere un Ludovico il Moro o un papa Giulio II. Per dire!
Io mi permetto di andare dal signor idraulico di cui sopra a insegnargli come riparare il tubo? No. E allora perché tu, caro committente che mi affidi gli incarichi (e per inciso, ti dimentichi sempre di pagarmi nelle scadenze prefissate) non fai altrettanto? Altrimenti fattele tu le ricerche e scrivitelo da solo il libro così ci facciamo tutti due risate a leggerlo!
Ma l'ira funesta non colpisce solo me... ho scoperto di essere in buona compagnia.
Due episodi letti questa mattina sul Corriere mi hanno portato a pensare infatti che la famiglia è bella numerosa.
Il primo riguarda José Mourinho che alla domanda di un giornalista circa il motivo dell'esclusione di Kevin De Bruyne, irritatissimo si alza e se ne va non prima di aver fatto presente agli astanti che a lui spetta decidere chi convocare e chi no e continuare a chiedergli conto degli assenti da parte della stampa sportiva è un'abitudine senza senso.

The Special One in uno scatto di disappunto

Il secondo riguarda Marina Shifrin, che ha deciso di lasciare il suo alienante posto di lavoro con una danza-denuncia che sta facendo il giro del web: stanca di trascorrere notti insonne davanti a un pc monitorando il traffico su Internet e di non avere più una vita sociale decorosa per un capo taiwanese che predilige la quantità alla qualità, la ragazza americana balla sulle note di “Gone” di Kanye West tra le scrivanie vuote del suo ufficio alle 4.30 di mattino inaugurando una nuova modalità di licenziamento. Pare che il suo datore di lavoro non l'abbia presa benissimo e che sia passato al contrattacco definendola una scontrosa.
A questo proposito, a spezzare una lancia a favore delle persone dotate di un carattere non proprio malleabile ci ha pensato uno studio dello scorso aprile condotto dalla prestigiosa università americana di Harvard – a fronte di un'accurata indagine condotta sulle scimmie bonobo, considerate quelle più vicine all’uomo per comportamento e struttura sociale – secondo cui chi è un po' “Brontolo” inside è più intelligente, sveglio e portato alla leadership dei colleghi tolleranti, positivi e sempre sorridenti poiché dotato di un cervello con capacità più evolute.
E se anche la scienza ci legittima ad essere un cicinìn insopportabili, prevedo tempi duri in arrivo per chi mi trifolerà ancora la pazienza!

... D'altronde se al mio compleanno di cinque anni fa qualcuno mi ha regalato questa maglietta
un motivo dovrà pur esserci!

Se non bastassero poi le argomentazioni di cui sopra, come non citare un memorabile aneddoto legato a un politico dell'Ottocento, tale Alfredo Frassati, del quale qualche anno fa mi è stata commissionata una biografia, e che offre un'altra interessante lettura del problema?
Di lui, all'indomani della morte, un collega aveva detto: «In un Paese come il nostro in cui scarseggiano gli uomini di polso, lui aveva un carattere e per questo si diceva che fosse pessimo».
Ecco!

6 commenti:

  1. Forse te l'ho gia' detto tante volte, ma questo e'il post piu' bello che ho letto finora...ma dove le studi? Sei proprio forte....dovresti solo scrivere piu spesso. BENEDETTA da LOCRI

    RispondiElimina
  2. Tante volte piú che un martello servirebbe una bomba taglia margherite x terminare certi individui poco inclini ad occuparsi della propria mansione. Leggasi: svolgi il tuo ruolo e scendimi dagli attributi! The rose

    RispondiElimina
  3. Magnifico! Condivido pienamente con la signora Benedetta da Locri.
    Ho riso fino alle lacrime... Quanta verità tra le tue parole.
    Mal comune mezzo gaudio?! Bene parto con l' elenco delle cose che su di me fanno effetto frappè d icabasisi : riunioni interminabili in cui si sostiene che per il bene degli utenti TUTTI dobbiamo sacrificarci... Risultato finale chi pontifica si defila e lascia in trincea i poveri imbecilli come me... Oppure il nonno/ nonna che, improvvisandosi matematico, anticipa al pargolo la spiegazione sulla divisione utilizzando tecniche da guerre puniche con l' unico risultato che dovrò sudare come un orso bianco nel deserto per smontare i "pre- requisiti?" e iniziare la mia spiegazione...Potrei andare avanti ore con aneddoti trentennali. Ma non mi rimane che lanciare un messaggio a tutti coloro che vogliono sostituirsi al mio lavoro. Ho studiato seriamente, ho fatto corsi di specializzazione e, dopo molti anni, non disdegno l' impegno serio e costante per aggiornarmi quindi le nonne facciano le torte, i nonni portino i bimbi al parco giochi e lascino a me il compito di insegnare.
    Ai burocrati lancio una sfida se asserisci che scendere in trincea è utile per l' utenza FALLO ANCHE TU altrimenti taci.
    Gloria

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ... trovo la definizione "frappè di cabasisi" semplicemente geniale!

      Elimina
  4. Sono la suocera e devo dirti che questo post mi piace lo trovo pertinente!! Ci sono sempre purtroppo delle persone che sono rancorose basta non dar loro retta e cercare di vivere noi alla meglio !!
    Io credo di non avere un brutto carattere nonostante ormai sono vecchiotta!!ma se mi accorgessi di averlo non butterei il martello ma cercherei di migliorarmi!bacio la suocera

    RispondiElimina
  5. OHIBO' ME SON TROVA' A ME AGIO A LESER STO POST,PARCHE' ANCHE A MI ME GIRAN I GABASISI O I COION QUANDO ENTRANO A ROMPERME NELLE ME COSE!!!!!!! E DISO SEMPRE CHE OGNUNO DEVE FAR CIO' CHE LE BON SENZA ENTROMETTERSE SE NON LE BON DE FARE!!!!! ANCA SENZA IL MARTELLO SE PO' FAR TE LO GARANTISCO BASTA MANDARLI IN........DALLE ME PARTE GHE SE PO' UNA CONTINUASSION UN POCO OSE' .....MA TE LA DISO LO STESO LA PAROLA "MONA" TE ME CAPISSI VERA????? UN BASO A TUTTI QUEI CHE SE FAN LE ROBE PROPRIE E NON SE INTROMETTONO. CIAO BUTELE E BUTEI SON LA MATUSA 55

    RispondiElimina