In
questi quasi sette mesi, qui sul Cassonetto avete sempre trovato post
scanzonati nei quali, seguendo il mood del blog, si è cercato di
affrontare più o meno qualunque argomento sdrammatizzandolo con
ironia.
Ma
un blog monocorde è poco credibile e così mossa da questa
considerazione da un lato e dai pensieri affatto leggeri di questa
giornata “battistianamente” uggiosa dall'altro, vi racconto cosa
mi passa per la testa oggi, anche se va un po' controcorrente
rispetto al clima spensierato cui siete abituati.
Ho
sempre amato il primo novembre. Il giro dei cimiteri mi
vedeva, compita accanto a mamma e papà, incassare elogi su elogi per
la mia esemplare condotta – «Ah, che brava masnà ca t'è,
Angela!» – mentre tra una preghierina e l'altra sulle tombe di
bisnonni o prozii mai conosciuti pregustavo tra me e me il ghiotto
epilogo del pomeriggio: caldarroste e cioccolata calda (lo so, uno
schiaffo alle norme basilari di corretta alimentazione!).
Da
quando però la vita ha deciso nel giro di pochi mesi, di portarmi
via quattro tra le persone più importanti della mia famiglia, il
primo di novembre mi causa una certa insofferenza.
Mi
urtano quelli che, impellicciati e leziosamente agghindati, vanno a
trovare i loro defunti solo in questa occasione e, mentre simulano di
sistemare con contrizione i fiori nel vaso, passano il 99 per cento
del tempo a guardarsi intorno spettegolando («At lu s'è che
l'anvoda dla Mafalda as parla pü
col muros?», dice la betonega – prendendo in prestito un termine
caro a Matusa 55 – Ics. «Ma basta lah», ribatte con vivo stupore
la betonega Ipsilon. Non paga, la betonega Ics rincara la dose con un
bel: «Secund mi, aiè n'aut. Cula mata lì... l'è tame so mari».
Traduco: «Lo sai che la nipote di Mafalda non sta più col suo
fidanzato storico?» «Ma non mi dire!» «Io credo che ne abbia già
un altro... è uguale a sua madre»).
D'altronde
la calunnia, si sa, è un venticello
e da queste parti tira una certa arietta!
Nei
confronti di queste persone (e sono davvero tante!) sono diventata
così intollerante da augurarmi ogni volta che il mio sguardo di
severa riprovazione possa prima o poi fulminarli non solo
metaforicamente!
Sarà
che io per ricordarmi della Wanda, del Valentino, dello zio Franco e
soprattutto di papà Walter non devo aspettare uno specifico giorno
dell'anno. Loro sono i miei angeli custodi quotidiani e nel tempo mi
sono convinta che dietro a quelle lapidi sono rimaste solo le loro
parti più materiali e quindi meno importanti.
Per
evitare ulteriori accessi di ira funesta, travasi di bile,
sconsiderate incazzature e risse sfiorate, da quest'anno quindi si
cambia. Ho deciso infatti di tenermi alla larga da quella parata
di crisantemi, lumini e ipocrisie e riesumare invece la nostra
vecchia tradizione di famiglia, che oramai senza il Walter nelle
vesti di “caldarrostaio” ufficiale è andata perduta: ricerca per
i boschi, selezione, abbrustolimento e spelatura delle castagne.
Un
modo per sentirci, ancora, tutti insieme.
... anche se, tutto sommato, devo confessare che sarà pur vero ciò che sostiene Fiorella
Mannoia, cioè che è inevitabile il cambiamento «per non
soffrire, [...] per ricominciare», ma io continuo a pensarla come
Veronica Mars: «Ci sono delle persone che riescono a
prevedere i cambiamenti. Io non sono una di loro. Il cambiamento
purtroppo arriva sempre come un pugno in faccia, per me»!
E
voi, Cassonetto's people? Come siete messi coi cambiamenti radicali? Sapete affrontarli spavaldi senza timore alcuno oppure li vivete con la preoccupazione di ricevere uno stordente gancio alla Tyson?
Betta mia,questo post e'stupendo!!!!!L'introspezione secondo me e' qualcosa di così intimo che condividerla lega a doppio nodo chiunque ne venga a contatto...La tranquillita' (non intendo menefreghismo,ma calma e serena rassegnazione)con cui hai espresso tali concetti fa riflettere sul fatto che come,a volte ,ci facciamo prendere dal panico davanti ad eventi,purtroppo,al di fuori delle nostre più negative aspettative...Anche io ho perso delle persone "speciali",fortunatamente, a differenza tua, tra un'evento e l'altro sono trascorsi svariati anni....giusto per riaprire ogni volta cicatrici sempre più dolorose...Io sono una di quelle persone che non sara' mai pronta a questi eventi(sono da pugno alla Tyson!).Ma qualcosa sono riuscita a fare...non vado per cimiteri anzi,l'ultima volta e' stata subito dopo il mio matrimonio 3 anni fa...quando ho diviso il mio bouquet tra le tombe dei miei nonni e quella di mio zio....(invece che sprecarlo per far credere a qualche povera disgraziata che entro l'anno si sarebbe accasata!)questo mi ha fatto pensare che erano con me il giorno delle mie nozze...e mi ha reso ancor più felice...Lo so può sembrare da sciocchi..ma sto cercando di collezionare solo le ultime volte in cui li ho visti felici,come per fermarli in una bolla che tengo gelosamente nel cuore da dove posso guardarli ogni volta che ne ho voglia...e ..continua a fare le caldarroste...vedrai che sentirai la padella più leggera perchè "qualcuno"ti aiutera'a tenerla e sono sicura che le tue castagne avranno un sapore molto più "dolce"....un bacio ed un abbraccio forte forte forte.... ;)
RispondiEliminaNon vale...mi hai commosso!
RispondiEliminaEro molto titubante e mi sono chiesta per giorni se fosse il caso di inaugurare anche un filone di post più introspettivi, come li definisci giustamente tu. Poi ho pensato che qui nel mio blog non voglio prendere in giro nessuno, tanto meno me stessa e se oggi gira che mi esce una riflessione tutt'altro che cazzara, ben venga!
Chi non è d'accordo, cambi cassonetto!
...e comunque: GRAZIE, sai sempre trovare la parola giusta al momento giusto!
Il blog penso che sia nato proprio per essere liberi di cambiare argomento perche' parlare sempre delle stesse cose a volte puo'dare noia,io sono tra quelli che appoggiano la tua scelta di variare argomento,perche' la vita non e' solo dolce,e' anche purtroppo,molto amara ,ma parlarne e condividere sentimenti ed esperienze aiuta a sopportarle diversamente....e poi....potresti avere un bel futuro come fotografa....mi sorge un dubbio...ma sei brava tu oppure mister Rose e' un ottimo soggetto per gli scatti???Continua cosi'....foto comprese naturalmente!!!!!!!
Elimina...finalmente una vera intenditrice!
EliminaE dire che qualcuno mi ha preso sarcasticamente in giro per questa mia spiccata propensione a fotografare anche le banalità!
Secondo me la vita é la carrozza di un treno sempre in corsa in cui le persone salgono e scendono di continuo. L'unica cosa che sta a noi é vivere bene in compagnia degli altri passeggeri e fare di tutto perché anche loro vivano bene...quello che resta é infatti l'amore che abbiamo saputo donare anche con una padella di caldarroste.... The rose
RispondiElimina... perché sei una grande anche (anzi, soprattutto) quando parli di argomenti non facili e dolorosi!
RispondiEliminaPaolo
La vita a volte la pol riservare delle amare sorprese,sta in noialtri saperle accettare anche se molte volte non se pol!! Al cimitero le vera come te disi ormai tutti vanno per raccontarse le loro banalita' perde do il vero senso della visita!anche a mi me fan arrabbiar!ma ghe vago lo stesso cercando de pregar per i miei cari! E...Po' seto che anche da noialtri femo le castagne arroste nel vecchio camin de casa e bone che son!!matusa55
RispondiEliminaDelicato, bellissimo, commovente...
RispondiEliminaCon questo post hai fatto conoscere una delle tue tante sfumature che io amo particolarmente, quella introspettiva... Brava gioietta, ben vengano questi post: ci aiutano a riflettere...
Sono sicura che oggi il grande Walter da lassù avrà condiviso e approvato la tua scelta, è importante far sentire il nostro amore alle persone care nei momenti giusti... Tutto il resto diventa una facciata, un' apparenza che a coloro che ci hanno preceduto nel viaggio non serve. I miei nonni non ci sono più da molti anni ma sono sempre con me, li porto nel cuore; spesso parlo con una nonna particolarmente cara e non ho certo bisogno di andare a lustrare una lapide per farle sentire il mio amore. Negli ultimi anni della sua vita ho cercato di aiutarla molto, le facevo la spesa e le pulizie in casa, le rendevo le giornate meno tristi e sole con le mie battute strampalate e quando la vedevo ridere ero felice.
A proposito dei cambiamenti radicali... Dall' età di sette anni
la vita mi ha preso a cartellate in faccia... Ma io mi rialzo sempre e alla svelta... La soddisfazione di vedermi al tappeto non gliela voglio proprio dare... Prima o poi si stuferà!
Gloria
Dovremmo iniziare a rendergliene un po', di cartellate in faccia (e tu in questo, Mike Tyson in gonnella, sei un'esperta....vero???).
EliminaE poi: meno male che ci sono i super amici (rigorosamente pochi numericamente ma di qualità ottima) che sono sempre pronti a correre con la borsa del ghiaccio in caso di tiri mancini (e anche in questo caso, come 118 dell'anima sei un'esperta).
Hai proprio ragione: AMICI POCHI ma VERI... Quelli che sono sempre pronti ad ascoltare, a sorreggerti, a consigliare senza mai giudicare... Quindi, anche se la vita ci prende a sberle, sappiamo che qualcuno in nostro soccorso arriva...
RispondiEliminaGrazie per la bellissima immagine della crocerossina dell' anima... Per TE ci sarò sempre (anche se mi auguro che non ce ne sia bisogno).
Tyson alias Gloria
La caciara che si sviluppa nei cimiteri in questi giorni non mi da fastidio, né tantomeno mi infastidiscono le eccessive fioriture, anzi.
RispondiEliminaApprezzo particolarmente anche la possibilità di ritrovare persone che non si vedono da molto tempo e che ricompaiono sono in questa occasione e mi piace anche poter fare con loro il punto sull’andamento delle nostre esistenze. Mi piace anche l’idea che ci si vesta bene, che si sfoggi il miglior cappotto, il gioiello migliore, che il giorno prima si vada dalla pettinatrice per mettersi a posto i ricci o farsi la tinta. Credo che la morte e l’assenza vadano celebrate tanto quanto la vita e la presenza e che ogni persona possa e debba farlo come crede e riesce.
Questa giornata piena di riti e simboli collettivi mi piace così com’è e non può che aggiungere qualche cosa al mio modo di ricordare e celebrare l’assenza delle persone a me care e che per tanti motivi non ci sono più…
Diciamo che mi pesa molto di più e mi fa molto più arrabbiare pensare che alcune tra le persone care che ho perso non ci sono più…eccome se mi fa arrabbiare!!! Ma non si può fare tanto se non ricordarle in quello che hanno lasciato nel bene e nel male
Per il resto il CAMBIAMENTO proprio per apprezzarlo appieno, diciamo che deve essere una cosa che si possa in qualche modo scegliere e vivere in prima persona…se diventa qualche cosa che si subisce è davvero” un treno in piena faccia” e ovviamente,in vita mia e come tutti, ho avuto modo, mio malgrado, di conoscere locomotive lanciate ad alta velocità conto lo mia faccetta buffa!
Mi salvano l’ironia, un buono stomaco e la conoscenza di una ben nutrita serie di parolacce da sfoderare all’occorrenza e per ogni occasione.
PS: non c’ entra con i cimiteri ma senz’altro con il CAMBIAMENTO al FEMMINILE (mi perdonino i Cassonetto’s mens ) il famoso brano “DONNE in RINASCITA” di Jack Folla che ogni tanto tiro fuori dal cilindro e ascolto e che mi permetto di segnalare….allegherei il link ma gnucca come sono con la tecnologia non so come e se si può fare.
Ciaooo a tuttiiii.
LaSissi
Se la pensassimo tutti alla stessa maniera, sai che noia!
EliminaNella vita come nel mio Cassonetto.
Per cui ben venga chi, come te in questo caso (e pure nel caso-Ikea), la pensa diversamente da me.
E poi, cara la mia Sissi, te lo devo proprio dire: orami da queste parti della tua ironia non possiamo più farne a meno, a prescindere che tu condivida o meno i pareri della Betta!
La DIVERSITA' mette in moto il PENSIERO e la CREATIVITA'...quindi CHE ce ne sia pure in ABBONDANZA!!
EliminalaSissi
ah, i cambiamenti radicali, i famori radicali liberi: quando son liberi li cavalco; quando sono obbligati li subisco. Adoro il tuo dialetto. E i sapori di castagne,
RispondiElimina«Ci sta una terra di nessuno, da qualche parte del cuore,
Eliminacome un miraggio incastrato tra la noia e il dolore»... pensa che dopo aver letto il post sul tuo blog, mi è venuta l'ispirazione di ascoltare la canzone di De Gregori e così, senza neanche accorgermene, è venuto fuori "Come si cambia"!
Splendido ingresso quello di Minneapolis!
EliminaQuanto al post, lo trovo talmente denso di contenuti e di spunti, che come un flipper, ho fatto tilt, restando senza parole. Quello che mi sento di dire sul cambiamento (e sulla morte, e sul dolore, che sono i cambiamenti piu' violenti e radicali) e' che il cambiamento e' la vita stessa. E va accolto e accettato nel migliore possibile dei modi. In questo caso, sorseggiando cioccolata e pasteggiando caldarroste. Ben piu' forte e dolorosa e disperante della nostalgia sarebbe il rammarico di non avere amato a tempo debito.
Teto
Cara Betta,il tasto che hai toccato e' così delicato e profondo che mi ha fatto commuovere! Sei una grande ! Ho vissuto anch'io la perdita del mio adorato papa' quando avevo solo 14 anni e per mia fortuna sul mio tormentato cammino ho trovato sempre degli angeli che mi hanno protetto( certa che erano mandati dal mio papa').Credo che conoscendo il mio"amico Walter" anche Lui da lassù sara' indaffarato a proteggerti ! Spendo ancora una parola sulla visita ai cimiteri,sento sempre di più l'indifferenza che regna tra la gente, e' a mio parere una carrellata di persone che spettegolano e........come ultimo pensiero forse una prece per i defunti! Mi fanno pena!! Un forte abbraccio. La suocera
RispondiEliminaCara suocera, non sono abituata a leggerti / ascoltarti in queste vesti serie ma va detto che le poche volte che decidi di indossarle, riesci sempre a strapparmi una lacrimuccia!
EliminaMai avrei pensato che avresti trovato il coraggio di scrivere un post di questo genere. Immagino la fatica e per questo hai la mia ammirazione. Mother Angel
RispondiEliminaCiao Betta... Condivido pienamente il tuo pensiero, infatti io per evitare queste scenette non vado mai al cimitero il 1 novembre, ma io dico... ma non possono andare al bar a far combricola???? Il fatto è che magari non ci vanno tutto l'anno e poi si sentono in obbligo di andarci quel giorno, ma almeno pregate in quei 10 minuti che andate al cimitero!!!!!!!!!
RispondiEliminaSfondi una porta aperta, Sal!
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