Avete
presente quella canzone degli “Elio e le storie tese”che fa:
«Posto
che a Natale c'è uno scambio di regali
Che
i regali vanno presi, impacchettati, poi li metti sotto l'albero
Posto
che il problema principale è procurarsi dei regali
Non
importa cosa prendi, l'importante è che li prendi
Provo
a non ridurmi all'ultimissimo momento
Ventiquattro
sera diciannove e ventinove negoziante, stai chiudendo
Mi
accontento di qualunque puttanata
una
maniglia colorata, un portaspilli, un portafogli, un portafigli, una
cagata, qualcosa...»???
Be'
anche se non conoscete “Baffo
Natale”,
di questo parla il post di oggi: di regali di Natale (e di che altro
potevo disquisire a due giorni dal 25 dicembre?). Di regali
programmati e studiati a tavolino un mese e mezzo prima e di quelli
dell'ultimo momento.
E
poiché oggigiorno spopolano vademecum che assicurano (!!!) la
perfezione in ogni campo della vita umana (dal colloquio di lavoro –
di cui abbiamo parlato la scorsa settimana – alla scelta del
compagno di vita passando per mille altri decaloghi inutili),
figurarsi se non ne facevano uno anche per aiutare a scegliere il
presunto presente ideale.
Ora,
se è vero che dagli errori si dovrebbe trarre insegnamento, eccovi
la mia personalissima top
five
– cioè l'elenco dei regali più orrendi che abbiano mai varcato la
soglia della mia dimora in periodo natalizio – che potrebbe
rivelarsi molto utile per evitare cinque clamorose topiche.
1.)
È vero che sono un tipo freddoloso e che dorme con il piumone anche
a Ferragosto ma regalarmi una liseuse
all'uncinetto color rosa confetto
(dall'effetto ammazzalibido assicurato) equivale a rischiare
un'accusa per oltraggio al pudore.
Ergo:
MAI comprare qualcosa “ad minchiam” senza pensare alla persona
cui lo si sta regalando.
2.)
Come descrivervi l'espressione del Rose quando ha scartato quei boxer
rossi con vistose decorazioni allusive sul più bello di Roma e
dotati anche di musichetta natalizia che partiva premendo un
bottoncino posto sul fianco?
Forse
nemmeno Lucia
dos Santos
quando nel 1917 ha visto a Fatima la Madonna ha sfoggiato
un'espressione così incredula...
Morale:
bandire push up, micro tanga o qualunque capo di biancheria che sfoci
nel trash e, più in generale, cercare di astenersi dal regalare
indumenti o oggetti troppo appariscenti e/o intimi soprattutto se non
si ha molta confidenza con il destinatario.
3.)
Secondo il papiro di spiegazione contenuto all'interno, si chiama “Le
Penseur”,
è opera di uno sconosciuto artista cileno prematuramente scomparso
ed è (o dovrebbe essere) un inno alla creatività. In realtà questo
marcantantonio di mezzo metro dal color grigio topo di fogna,
ripiegato su se stesso come se fosse appena stato colpito da una
colica renale, l'unica cosa che ti riesce a trasmettere, oltre a una
tristezza infinita, è il seguente interrogativo: e adesso, dove lo
nascondo?
Da
ciò se ne deduce che: soprammobili di varie fogge e dimensioni,
ninnoli prettamente natalizi tipo quelle palle con la neve che scende
se li agiti, una ghirlanda – quintessenza del kitsch – che al
passaggio di qualche malcapitato si illumina, le spuntano occhi e
bocca e inizia a intonare “Jingle bells”, portatovaglioli a forma
di corna di renna, tazze col faccione di Santa Claus dipinto sul
fondo e via dicendo ricadono nella categoria degli “inutilia”,
non sai dove metterli e se ti tocca lasciarli su qualche mobile
diventano in tempo zero un ricettacolo di polvere (ma a Capodanno una
delle tradizioni napoletane non consiste nel gettare fuori dalla
finestra oggetti vecchi e/o mai utilizzati? Potrebbe essere
un'idea...)
Quindi:
cercare di astenersi dal regalare oggetti inutili.
4.)
L'opera omnia di Emil
Cioran...
vi dico solo qualche titolo giusto per rendervi l'idea:
“Squartamento”, “L'inconveniente di essere nati”, “Al
culmine della disperazione”.
Ecco.
Non
so come commentare in altro modo questo aberrante cadeaux...
In
altre parole:
se qualcuno vi sta sul culo ma dovete fargli un regalo per forza, non
fateglielo capire in maniera così plateale.
5.)
Un Natale di diversi anni fa, a casa di una zia del Rose abbiamo
notato (e si poteva non farlo?) un raccapricciante alberello
di Swarovski
tutto sbaluginante e palle-dotato, piccolino di dimensioni ma dal
peso specifico non indifferente, roba che se in una lite domestica ti
sbagli a tirarlo dietro al coniuge, se lo centri lo accoppi.
E
deve essere andata davvero così dal momento che due Natali dopo ci è
stato recapitato, sbeccato in vari punti.
Che
caduta di stile (e, ci credereste?, proprio dalla zia più sussiegosa
di tutto il parentado)!!!
Da
tenere a mente:
NON riciclate, ma se proprio non potete farne a meno, fatelo con un
po' di intelligenza!
... volete mettere con l'albero e i regali sottostanti? (Natale 1977) |
Un
ultimo consiglio: quando snapate a destra e a sinistra in cerca di un
regalo, tenete sempre a mente l'aforisma del filosofo tedesco Theodor
Adorno
secondo cui «Nel
migliore dei casi uno regala quello che gli piacerebbe per sé, ma di
qualità lievemente inferiore»
e regolatevi di conseguenza!
Buon
Natale, amici Cassonettari!